18 palestinesi uccisi in due settimane: nomi, foto e luoghi di nascita

Cisgiordania – Palestine Chronicle. Dall’inizio del mese del Ramadan, Israele ha ucciso 18 palestinesi nella Cisgiordania occupata.

Il 2 aprile, primo giorno del Ramadan, tre persone sono state uccise vicino a Jenin, nella Cisgiordania occupata settentrionale: Khalil Tawalbeh, 24 anni, di Jenin, Saeb Abahreh, 30 anni, di al-Yamoun, vicino a Jenin, e Saif Abu Libdeh, 25 anni, di Tulkarem.

L’8 aprile, Raad Khazem, 29 anni, residente nel campo profughi di Jenin, è stato ucciso a Yafa.

Il 9 aprile, sempre a Jenin, Ahmad Saadi è stato colpito con un proiettile alla testa ed un altro al petto, ed è arrivato morto in ospedale.

Il 10 aprile, le forze israeliane hanno ucciso Ghada Sabateen, una vedova di 47 anni, madre di sei figli. La donna, ipovedente, è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco nella cittadina di Husan, vicino a Betlemme.

Più tardi, lo stesso giorno, Maha Kazim al-Zaatari, 24 anni, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco vicino alla moschea Ibrahimi, a Hebron (al-Khalil).

L’11 aprile, il 21enne Mohammad Ali Ghoneim è stato colpito alla schiena dai soldati israeliani durante un raid militare nella cittadina di al-Khader, vicino a Betlemme.

Lo stesso giorno, il diciassettenne Mohammad Zakarneh è morto a causa delle ferite riportate durante gli scontri con le forze israeliane nella città occupata di Jenin, in Cisgiordania.

Il 12 aprile, un lavoratore palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane ad Ashkelon, nel sud di Israele. Il lavoratore è stato successivamente identificato come Abdullah Srour, 40 anni.

Il 13 aprile, Mohammad Hasan Assaf, 34 anni, un avvocato della Commissione per la resistenza al muro e alle colonie è morto a causa delle gravi ferite riportate dopo essere stato colpito dalle forze israeliane a Nablus.

Il 14 aprile, le forze israeliane hanno ucciso due palestinesi, mentre assaltavano il campo profughi e la città di Jenin.

La prima vittima è stata identificata come Shas Kamamji, fratello di Ayham Kamamji, uno dei prigionieri politici palestinesi che lo scorso settembre è riuscito a farsi strada dalla prigione altamente fortificata di Gilboa.

La seconda vittima è stata identificata come Mustafa Abu-Arub, residente di Misilyah.

Sempre il 14 aprile, le forze israeliane hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco Qusai Hamamra, 14 anni – durante un raid militare vicino a Betlemme – e Omar Olayan, 20 anni, vicino a Ramallah, mentre Fawwaz Hamayel, 45 anni, è morto a causa delle ferite gravi che ha subito il giorno prima, durante un raid militare israeliano nella cittadina di Beita, vicino a Nablus.

Il 15 aprile, il ministero della Salute palestinese ha annunciato in un comunicato stampa che il 17enne Shawkat Kamal Abed è morto a causa delle gravi ferite riportate il giorno precedente, dopo essere stato ferito a colpi d’arma da fuoco dell’esercito israeliano durante un raid a Jenin.

Lunedì 18 aprile, una ragazza palestinese è deceduta a seguito delle ferite causatele dai proiettili sparati dalle forze israeliane (IOF), la scorsa settimana.