19 medici uccisi, 17 ospedali bombardati dalle forze israeliane dall’8 luglio

Maan. Dal primo attacco dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza, l’8 luglio, le forze israeliane hanno ripetutamente colpito i medici e i centri ospedalieri che stanno lavorando per assistere le oltre nove mila persone rimaste ferite.

Dall’8 luglio, i medici e le squadre di soccorso sono stati colpiti da incursioni aeree israeliane e da colpi di artiglieria 102 volte. 19 medici sono stati uccisi e molti di più sono rimasti feriti. 44 dei 55 centri d’assistenza d’urgenza sono stati chiusi a causa dei bombardamenti israeliani. Inoltre, 17 ospedali, sia pubblici, sia privati, sono stati presi di mira e colpiti dall’esercito israeliano.

Il ministero della Salute palestinese ha condannato i ripetuti attacchi alle strutture e agli operatori medici che dovevano essere esclusi da qualsiasi forma di aggressione durante il conflitto, in virtù del diritto internazionale.

Gli attacchi ai poli ospedalieri sono considerati una “grave violazione” della Quarta Convenzione di Ginevra; in altre parole, un crimine di guerra. Un’altra “grave violazione” è l’appropriazione e la distruzione estensiva di proprietà, la quale non è giustificata da necessità di natura militare ed è compiuta in modo gratuito e illegale.

Israele è uno dei paesi firmatari della Quarta Convenzione di Ginevra, che sottoscrisse nel 1957. Israele, tuttavia, afferma che la convenzione non è estendibile al comportamento israeliano nei territori acquisti nel 1967 e occupati militarmente da allora.

Il portavoce dell’esercito israeliano ha sostenuto ripetutamente che i combattenti della resistenza palestinese utilizzano gli ospedali come deposito e base di lancio dei razzi, ma non ha presentato alcuna prova attendibile a sostegno della propria tesi.

Una “prova”, avanzata dall’esercito israeliano, riguardava l’ospedale Al-Wafa, nella zona orientale di Gaza, ma si è dimostrata essere una montatura.

Dopo il bombardamento dell’ospedale Al-Wafa, il solo centro riabilitativo di Gaza, le forze militari israeliane hanno diffuso un breve video che mostrava l’utilizzo dell’ospedale da parte dei combattenti palestinesi. Tuttavia, le immagini satellitari, distribuite con l’intento di far vedere i razzi lanciati dall’ospedale, dopo un esame, sono risultate non rappresentare, in realtà, l’ospedale.

Una freccia, inserita dall’esercito israeliano nel video prima della diffusione, indica un edificio vicino a una zona destinata al lancio di razzi. L’edificio è stato definito “ospedale Wafa”, ma non corrisponde affatto all’ospedale in questione. Si tratta di un’altra struttura da tutt’altra parte della città.

Tuttavia, anche sbagliando a individuare l’ospedale nelle immagini tratte dal satellite e presentate ai media, l’esercito israeliano è ovviamente a conoscenza del vero luogo in cui è situato il centro sanitario, poiché le sue bombe hanno mirato e colpito lo stesso, radendolo al suolo.

I numerosi attacchi alle strutture mediche e alle ambulanze hanno messo in seria difficoltà il personale medico di Gaza. Inoltre, il bombardamento di lunedì dell’unica centrale elettrica di Gaza ha costretto i centri sanitari a utilizzare fonti di energia di riserva, le quali però sono scarse e alternate. Questo ha reso ancor più difficoltoso il mantenimento dei sistemi di sopravvivenza delle centinaia di pazienti che versano in gravi condizioni a causa delle ferite riportate.

Traduzione di Chiara Zuin