19 prigioniere palestinesi liberate. La storia di Fatima e del piccolo Yusef.

La prigioniera Fatima Saad az-Ziq, e il piccolo Yusef, il figlio natole in carcere, sono stati liberati.

Fonti palestinesi hanno confermato che i due prigionieri sono arrivati a Gaza attraverso il valico di Beit Hanoun (Erez). Ad aspettarli, migliaia di palestinesi che li hanno accompagnati immediatamente alla sede del Consiglio dei ministri a Gaza, dove sono stati accolti dal primo ministro Ismail Haniyah.

Le autorità d’occupazione israeliane, in cambio d’informazioni sulle condizioni del militare prigioniero Gilad Shalit, hanno rilasciato alle 12.00 di quest’oggi, 2 ottobre, 19 prigioniere palestinesi, nell’abito di un’iniziativa imposta dalle Brigate ‘Izz ed-Din al Qassam, ala militare del movimento Hamas, e da altre fazioni palestinesi. Quest’iniziativa rientra nel quadro di un’altra più ampia concernente lo scambio di prigionieri sulla quale sono in corso delle trattative.

Questa recente iniziativa, basata sugli sforzi di Egitto e Germania, ha previsto che gli occupanti israeliani liberassero venti prigioniere palestinesi di differenti fazioni in cambio della consegna, da parte della Resistenza, di un video di un minuto che mostrasse che il sodato Gilad Shalit è ancora vivo.

La Croce Rossa ha provveduto a trasportare in Cisgiordania, attraverso il valico di Beytunia, 18 prigioniere palestinesi, mentre una, Fatima az-Ziq, col suo figlioletto Yusuf partorito in carcere, è stata accompagnata nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Beyt Hanun (Erez). E un’altra prigioniera verrà liberata dopodomani.

Le fazioni che tengono prigioniero Gilad Shalit sono intenzionate a liberarlo a patto che vengano liberate tutte le prigioniere, i bambini ed i malati nelle carceri.

 

Gaza – Infopal. Da quando si è diffusa la notizia della liberazione di venti palestinesi, una grande gioia ha riempito tutta la Striscia di Gaza.

In un conferenza stampa svoltasi mercoledì 30 settembre, le brigate al-Qassam, ala armata di Hamas, avevano annunciato il rilascio di 20 prigioniere delle carceri israeliani in cambio di un video che confermava che il soldato israeliano Gilad Shalit, in mano alla resistenza palestinese da tre anni, è ancora in vita. 

Le venti prigioniere politici palestinesi dovrebbero essere liberati questa mattina.

Solo una prigioniera, tra le venti, è della Striscia di Gaza, mentre le altre diciannove sono della Cisgiordania. Si tratta di Fatima az-Ziq (Umm Mahmud), detenuta dal 20 maggio 2007, rinchiusa insieme al figlio messo al mondo in quelle condizioni: il piccolo Yusuf.

La famiglia az-Ziq. I corrispondenti di Infopal si sono recati alla casa degli az-Ziq, insieme a altri colleghi giornalisti.

Di fronte all'abitazione si sono radunati centinaia di cittadini arrivati per congratularsi con i familiari di Fatima.

Grande felicità. Abu Mahmud, il marito di Fatima, ha spiegato: “Abbiamo seguito la conferenza organizzata dalla resistenza e abbiamo sentito il portavoce delle brigate Qassam, Abu 'Obeyda, parlare della liberazione di 20 prigioniere, tra cui una donna con un bambino, residenti a Gaza. Così abbiamo capito che si trattava di mia moglie, Fatima. Immediatamente la nostra casa si è riempita di vicini e parenti che si congratulavano con noi e condividevano la nostra gioia”

L'uomo ha aggiunto che si augura che una gioia simile riempia le case di tutte le famiglie che hanno un loro membro nelle prigioni dell’occupante israeliano e che spera che la liberazione delle venti donne sia una premessa per il rilascio di tutti i detenuti politici palestinesi.

Le forze di occupazione israeliane avevano sequestrato Fatima az-Ziq e sua nipote, Rawda Saad, a un checkpoint a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, mentre si recavano a ricevere cure mediche. I soldati israeliani le avevano fermate e accusate falsamente di voler compiere un attacco kamikaze – accuse sempre respinte sia dalla famiglia sia dalle fazioni della resistenza.

Israele non tiene conto delle leggi umanitarie e calpesta palesemente qualsiasi diritto umano: il piccolo Yusef az-Ziq, di due anni, figlio di Fatima, è infatti stato costretto a nascere e vivere in prigione. E' il più giovane prigioniero del mondo: i carcerieri si sono rifiutati di liberarlo, nonostante gli appelli lanciati da istituzioni per la difesadei diritti umani.

Le autorità di occupazione si prendevano gioco della vita di Fatima. Essi ne rimandavano continuamente il processo: l’ultima seduta avrebbe dovuto tenersi il prossimo novembre, ma ora i suoi figli Mahmud, Samiya, Bilal, Ali e Zakariya l’aspettano impazientemente, anche perché vogliono abbracciare il loro fratellino.

Felicità a  Gaza. Abu Muhammad, cittadino di Gaza, ha condiviso l’esultanza generale quando ha sentito la notizia della liberazione di una ventina di prigionieri palestinesi: “Gli occupanti israeliani hanno dovuto accettare le condizioni poste dalle fazioni palestinesi. A dispetto di tutte le loro tecnologie, non sono riusciti a scoprire il luogo in cui si trova prigioniero il loro soldato Shalit”.

Nelle carceri di Israele rimangono 11 prigionieri politici palestinesi in attesa di liberazione. Abu Mahmud si è congratulato con tutti i detenuti politici che presto saranno liberati, lanciando con un appello alle fazioni palestinesi affinché mantengano una posizione ferma sulla questione dei prigionieri.

(Foto in homepage: Mohammed Asad per Infopal)

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