227 palestinesi tra feriti e asfissiati negli “scontri” con le IOF a Beita e Beit Dajan

Cisgiordania-PIC e Quds Press. 227 palestinesi sono rimasti feriti, venerdì pomeriggio, quando sono scoppiati scontri (*) nelle città di Beita e Beit Dajan, a est della città di Nablus.

La Mezzaluna Rossa Palestinese ha affermato che nella città di Beita le équipe mediche hanno curato una persona ferita da proiettili letali, 28 altre da proiettili di metallo rivestiti di gomma, oltre ad altre 147 soffocate dall’inalazione di gas lacrimogeni a seguito

dell’assalto delle forze di occupazione israeliane (IOF).

Nella città di Beit Dajan, tre palestinesi sono stati feriti con proiettili di metallo ricoperti di gomma e 18 asfissiati da gas lacrimogeni.

Uno dei feriti, un ragazzo, è stato colpito a un occhio ed è stato trasferito in un ospedale di Nablus per le cure. Tra i feriti c’è anche un giornalista.

Una situazione analoga si è verificata al posto di blocco militare di Qalandia, a nord della Gerusalemme occupata.

Sono scoppiati scontri quando le IOF hanno chiuso il posto di blocco militare e hanno impedito il movimento dei palestinesi in entrambe le direzioni.

Su base settimanale, i palestinesi tengono manifestazioni contro gli insediamenti ebraici illegali in diverse parti della Cisgiordania, specialmente nei villaggi di Beita, Beit Dajan e Kafr Qaddoum.

Stime israeliane e palestinesi indicano che ci sono circa 750.000 coloni che vivono in 164 insediamenti e 116 avamposti in Cisgiordania, compresa la Gerusalemme occupata.

Secondo il diritto internazionale, tutti gli insediamenti ebraici nei Territori occupati sono considerati illegali.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.