23 prigionieri palestinesi colpiti dal cancro nelle prigioni israeliane

Palestina-sciopero-della-fame-1Ramallah-Quds Press. Dati di un Centro per i Diritti umani rivelano che 23 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane sono affetti da diversi tipi di tumore allo stadio terminale.

I dati indicano che alcuni detenuti si trovano in prigione dal 2003 senza che l’amministrazione carceraria abbia mai fornito loro cure adeguate alle condizioni di salute.

Il Centro Studi “Prigionieri palestinesi” ha spiegato in un rapporto inviato a Quds Press in data 5 febbraio, in occasione della “Giornata mondiale della lotta contro il tumore”, celebrata il 4 febbraio di ogni anno, che i prigionieri malati di cancro nella carceri israeliane sono in pericolo di vita “a causa delle loro gravi condizioni di salute e della mancanza di cure adeguate, dal momento che l’occupazione fornisce loro solo l’indispensabile per mantenerli in vita”.

Il Centro ha chiarito che il cancro rappresenta la prima causa di morte dei prigionieri nelle carceri israeliane. I prigionieri soccombono infatti per la deliberata negligenza dei medici. L’ultimo dei prigionieri deceduti è stato Abu Hamdia, che da anni era affetto da un  tumore, senza mai ricevere cure adeguate: l’occupazione ha rifiutato di scarcerarlo fino alla morte in prigione.

Il Centro ha dichiarato che, in molti casi, i malati terminali vengono liberati e seguiti fuori dal carcere fino alla morte, che, in genere, sopravviene subito dopo la scarcerazione.

E’ quanto è accaduto ai prigionieri Fa’iz Zaydat  e Zakaryya ‘Asyy, che sono morti di cancro appena 4 mesi dopo la liberazione.

Il Centro ha chiesto a tutti gli enti e organizzazioni internazionali, e, soprattutto, all’Organizzazione mondiale della Sanità  e all’organizzazione “Medici senza frontiere” di impegnarsi per la liberazione dei prigionieri malati di cancro, minacciati di morte in ogni momento, a causa delle loro gravi condizioni di salute.

Traduzione di Federica Pistono