Ramallah˗PIC. Dallo scoppio dell’Intifada di Gerusalemme a ottobre 2015, le forze d’occupazione israeliane hanno arrestato quasi 250 palestinesi per “incitamento su Facebook”, secondo quanto riportato da un gruppo per i diritti.
Riyad al-Ashqar, capo del centro palestinese per gli studi sui prigionieri, ha affermato che i soldati israeliani hanno compiuto campagne di arresto sistematiche contro i palestinesi, con il debole pretesto di porre fine alla rivolta in corso.
Al-Ashqar ha dichiarato che l’incitamento attraverso i social media è un nuovo pretesto israeliano per giustificare arresti casuali contro giovani palestinesi.
Fra i 250 detenuti, sono anche presenti donne e bambini, ha sottolineato, affermando che alcuni di loro si trovano in detenzione amministrativa.
Ha aggiunto che le autorità israeliane considerano incitamento l’utilizzo sui social media di parole comuni come martirio, resistenza, rivolta e libertà.
Traduzione di F.G.