27 agosto giornata nazionale per il recupero dei corpi dei martiri palestinesi

Ramallah – Infopal. Il ministero per gli Affari dei detenuti palestinesi a Ramallah ha invitato ieri tutte le organizzazioni dei diritti umani a considerare il 27 agosto giornata nazionale per il recupero dei corpi dei martiri palestinesi in stato di sequestro in cimiteri israeliani segreti.

Il ministro ‘Isa Qaraqe‘, in un rapporto pubblicato dal ministero a questo proposito, ha riferito che la decisione è stata presa dal governo nel corso della riunione del 3 agosto, con la quale si chiedeva alle associazioni internazionali di denunciare la politica razzista d’Israele e di esigere dal governo israeliano il rispetto degli obblighi dettati dal diritto internazionale umanitario e dalle Convenzioni di Ginevra.

“Le dure sanzioni imposte da Israele contro i palestinesi in vita – si legge nel rapporto – sono note al mondo intero, e sono rappresentate dall'assedio, dai posti di blocco militari, dagli arresti, dagli omicidi, dalla demolizione delle case, dallo sradicamento degli alberi, dalla confisca dei terreni (…), ma ciò che non può essere accettato dalla mente umana sono le punizioni ai danni dei morti”.

Il ministero ha quindi chiarito che questo accade già nei “cimiteri dei numeri”, tombe comuni e segrete create dall'occupazione israeliana dall'inizio del conflitto arabo-israeliano per depositare i corpi e i resti dei martiri palestinesi e arabi morti in battaglia, durante attacchi contro obiettivi israeliani, o nei campi di detenzione. Si tratta di luoghi semplici, circondati da pietre; ogni tomba è contrassegnata non dal nome del caduto, ma da un numero scritto su una placca di metallo, che fa riferimento al fascicolo contenente le informazioni relative al defunto, e conservato dai responsabili della sicurezza israeliana.

Secondo il rapporto del ministero, non esiste una data specifica che indichi quando è stato creato il primo “cimitero dei numeri”, ma la prima sepoltura di massa di persone uccise dalle forze di occupazione ebbe luogo durante la guerra del 1948 in maniera irregolare, per poi divenire  formale e strutturata dopo la guerra del 1967, con la supervisione del ministero della Difesa israeliano. Le tombe comuni aumentarono quindi durante l'invasione del Libano nel 1982, con la crescita esponenziale del numero delle vittime i cui cadaveri cadevano nelle mani dell’occupazione.

Israele è forse l'unico paese al mondo ad imporre sanzioni sui defunti, dal momento che essa sta tenendo sotto sequestro un numero imprecisato di corpi di palestinesi e arabi uccisi nelle diverse fasi del conflitto.

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