3 guardie di frontiera israeliane uccise in una sparatoria al valico di Karama

Cisgiordania. Tre guardie di frontiera israeliane sono state uccise, domenica mattina, in un attacco a colpi di arma da fuoco da parte di un camionista giordano al valico di Al-Karama (Ponte Re Hussein), che collega la Giordania e la Cisgiordania occupata. L’uomo è stato poi ucciso da altre guardie.

Fonti israeliane hanno rivelato che l’autore dell’operazione è il giordano Maher Dhiyab Al-Jazi (39 anni), originario della città di Adharh, nel governatorato di Ma’an, a circa 300 chilometri a sud della capitale giordana, Amman.

Secondo il quotidiano ebraico Maariv, le tre vittime della sparatoria al valico di Karama erano membri delle forze di sicurezza dell’autorità israeliana per i valichi.

È stato riferito che l’attentatore è stato colpito e lasciato sanguinare prima della conferma del suo decesso. Yedioth Ahronoth ha riferito che un camionista giordano, giunto dalla Giordania al valico, ha estratto una pistola e ha aperto il fuoco sugli israeliani nell’area di carico.

Le reazioni.

Le piattaforme dei social media in Giordania sono esplose a sostegno dell’autore dell’attacco a fuoco al valico di Al-Karama.

Poco dopo la rivelazione dell’identità di Al-Jazi, gli hashtag “Heroic Martyr”, “Operation Perpetrator” e “Operation Dignity” hanno raggiunto la vetta della piattaforma “X”, dove migliaia di partecipanti hanno espresso, attraverso i loro commenti, il loro sostegno all’autore dell’operazione.

Il romanziere giordano Ayman Al-Atum ha scritto: “Da Mashhur Haditha Al-Jazi, l’eroe della battaglia di al-Karama, a Maher Dhiyab Al-Jazi, l’eroe del valico di al-Karama, il filo della dignità è ininterrotto”, riferendosi al tenente generale Mashhur Haditha Al-Jazi, comandante della battaglia di Al-Karama, nel 1968, in cui l’esercito giordano respinse un attacco a favore dell’esercito occupante.

Nel suo post sul blog, Samir Mashhur ha invitato “tutti i giordani a recarsi oggi e domani a Ma’an per congratularsi con la famiglia del martire Al-Jazi e la sua tribù, Al-Huwaitat, per il loro martirio”. Nel frattempo, Sanad Majali ha sottolineato che “i giordani erano, sono e rimarranno degni di gloria, dignità e orgoglio, e la dignità rifiuta di essere altro che giordano”.

Il generale di brigata giordano in pensione, Muhammad Alaa Al-Anasuh, ha postato sul suo account “X” una foto dell’autore dell’operazione, mentre apriva il fuoco, con sopra scritte le parole “il loro terremoto in Giordania”.

Il giornalista giordano Yasser Abu Hilala, originario della stessa città di Al-Jazi, ha sottolineato che “il martire appartiene alla tribù Al-Huwaitat, i beduini di Ma’an, della città di Adhrah, che è la città di Sheikh Harun Al-Jazi, e fu uno di quelli che guidarono i volontari giordani nella battaglia di Gerusalemme nel 1948”.

I blogger su Facebook hanno ricordato il soldato giordano Ahmed Al-Daqamseh, che uccise sette donne israeliane nel 1997 dopo che queste lo avevano deriso mentre pregava, mentre prestava servizio nelle forze di guardia di frontiera tra il suo paese e la Palestina occupata.

Le fazioni della resistenza palestinese hanno elogiato l’operazione condotta dall’autista giordano, affermando che si è trattato di un duro colpo per la sicurezza israeliana. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha affermato in una dichiarazione che l’esecuzione dell’operazione al valico di Karama “è un duro colpo al sistema di sicurezza israeliano e un messaggio infuocato da parte di un giovane giordano contro i crimini dell’occupazione in Palestina”.

Il Fronte ha sottolineato che questa operazione “è una risposta legittima ai crimini in corso perpetrati da Israele contro il popolo palestinese a Gaza, in Cisgiordania e all’interno delle prigioni”. Ha sottolineato che “questa operazione dimostra il fallimento dei disastrosi accordi di pace nel sottomettere la gioventù araba o nel minare i loro doveri nazionali nei confronti della causa palestinese”, evidenziando che “la coraggiosa gioventù giordana riflette la coscienza di ogni giovane arabo”.

Da parte sua, i Comitati di Resistenza Palestinese hanno espresso il loro sostegno e la loro approvazione all’operazione, notando che ha avuto luogo “nonostante l’accresciuta prontezza e allerta di Israele, affermando la forza e la significativa efficacia della resistenza”.

I Comitati di Resistenza hanno affermato che “l’operazione al valico di Karama, con la sua rinnovata creatività, rappresenta un nuovo colpo al sistema di sicurezza israeliano”.

Abu Obeida, il portavoce delle Brigate Al-Qassam, ala militare di Hamas, ha affermato che l’attacco con armi da fuoco condotto dal cittadino giordano Maher Al-Jazi è “eroico”, definendolo un eroe dell’Operazione Al-Aqsa Flood/Ciclone al-Aqsa.

“La pistola dell’eroe giordano nel sostenere la nostra moschea di Al-Aqsa e il nostro popolo è stata più efficace di enormi eserciti e arsenali militari ammassati”, ha affermato in una dichiarazione.

“L’operazione è un riflesso della coscienza della nostra nazione”.

Le IOF chiudono il valico di Karama.

Domenica, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno chiuso il valico di al-Karama, che è il principale collegamento via terra tra la Cisgiordania e la Giordania utilizzato per il movimento dei cittadini palestinesi da e per la Cisgiordania, oltre a essere un passaggio principale per le merci.

Le IOF hanno anche chiuso le strade che portano alla vicina città di Gerico. Gli osservatori ritengono che queste misure punitive israeliane facciano parte dello sfruttamento dell’operazione che ha coinvolto il camionista giordano contro i soldati di occupazione al valico.

La chiusura del valico di al-Karama isola di fatto la popolazione della Cisgiordania dal mondo esterno e rafforza l’assedio. Il valico si trova sul confine occidentale della Giordania, a 60 km da Amman e circa 5 km dalla città di Gerico, in Cisgiordania. E’ utilizzato da coloro che viaggiano dalla Giordania ai Territori palestinesi: i viaggiatori, dopo aver attraversato il ponte Re Hussein, si spostano dal lato giordano al valico israeliano di Allenby e vengono sottoposti a rigorose procedure di ispezione, per poi dirigersi verso il lato palestinese al valico di al-Karama e poi nei Territori palestinesi.

(Fonti: PIC, Quds Press).