3 omicidi e 352 arresti a maggio in Cisgiordania

Nablus-Quds Press. Dati relativi alle questioni umanitarie dichiarano che tre palestinesi sono stati uccisi e almeno 352 altri sono stati arrestati nello scorso mese di maggio, in Cisgiordania, per mano dell’occupazione israeliana.

In un rapporto inviato a Quds Press in data 1° giugno, il Centro “Ahrar”, per lo studio dei prigionieri e dei diritti umani, ha reso noti i nomi dei tre palestinesi uccisi nel mese scorso. Si tratta di Rami Kamal Shalamish, 36 anni, di Burqin, vicino Jenin, un prigioniero liberato, morto a causa di complicazioni relative alla sclerosi a placche, malattia contratta tramite un’iniezione praticatagli per errore durante una detenzione anteriore al 2006; di Amran Omar Abu Dheim, 41 anni, di Jabal al-Muqbar a Gerusalemme, ucciso dalle pallottole della polizia israeliana, che ha affermato come l’ucciso avesse investito due poliziotti; di Said al- Nadi, 50 anni, della Striscia di Gaza, morto per le ferite riportate durante l’ultima guerra alla Striscia di Gaza.

Il rapporto dichiara che 352 palestinesi sono stati arrestati in diverse zone della Cisgiordania: tra gli arrestati figurano 14 donne palestinesi, la maggior parte delle quali liberate dopo brevi periodi di detenzione, soprattutto gerosolimitane, fermate durante l’entrata o l’uscita dalla Moschea di al-Aqsa.

Il rapporto evidenzia l’arresto di almeno 50 bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni. La maggioranza dei fermi si concentra a Gerusalemme, dove sono stati arrestati almeno 115 cittadini, seguita da Hebron  con 78 arresti, da Ramallah con 58 fermi, da Betlemme con 30 arresti nel mese scorso, da Nablus con 29 arresti, da Jenin con 28 casi, da Tubas con 4 arresti, da Tulkarem con 3 casi, da Sulfit e Qalqiliya con un arresto.

Il Centro “Liberi” ha aggiunto che le forze di occupazione israeliana hanno arrestato 5 cittadini della Striscia di Gaza: due di loro sono stati arrestati mentre tentavano di attraversare il filo spinato al confine tra Gaza e i Territori occupati dal 1948, altri due sono stati aggrediti dalla flotta israeliana mentre pescavano; l’ultima arrestata è una donna, Sana Abu Kwik, 42 anni, fermata al valico di Beit Hanun, mentre tornava da una visita alla famiglia a Ramallah.

Il Centro per i Diritti umani ha osservato che “la città di Gerusalemme è quella che assiste al maggior numero di arresti fra le città palestinesi. Questo è dovuto alla natura della città, che è quotidianamente testimone di violazioni ripetute e di attacchi giornalieri della polizia dell’occupazione israeliana contro i gerosolimitani, soprattutto donne e bambini”.

Traduzione di Federica Pistono