Rajab Tahhan, che sconta l’ergastolo in una prigione israeliana, ha ricevuto il permesso di passare soltanto 30 minuti con suo figlio, Majd, 19 anni, nell’ospedale israeliano dove riceve le cure contro la leucemia.
I servizi della prigione israeliani hanno portato Tahhan a vedere suo figlio al Centro Medico Hadassah, a Gerusalemme. Durante la visita, il padre è rimasto ammanettato sia ai polsi che alle caviglie, e non gli è stato permesso di incontrare altri membri della famiglia.
Il reparto della clinica è stato chiuso durante la breve visita.
Il padre e il figlio hanno pianto durante l’intero incontro, per la gioia e per la tristezza.
Secondo l’associazione per i diritti dei prigionieri Addameer, ad agosto vi erano 6.279 prigionieri nelle carceri israeliane, 520 dei quali scontando l’ergastolo.