333 coloni invadono al-Aqsa sotto la protezione della polizia di occupazione

Gerusalemme/al-Quds-Quds Press. Oggi, lunedì, centinaia di coloni hanno preso d’assalto la Moschea al-Aqsa, nella Gerusalemme occupata, sotto la protezione della polizia di occupazione israeliana, nel secondo giorno della cosiddetta “Festa della Rivelazione della Torah”, che coincide, quest’anno, con il 55° anniversario dell’occupazione di Gerusalemme.

Fonti locali hanno affermato che decine di coloni hanno preso d’assalto al-Aqsa dalla Porta al-Mughrabi, incluso l’ex membro della Knesset Yehuda Glick, e hanno effettuato visite provocatorie, eseguito rituali razzisti nei suoi cortili e piazze, e ascoltato spiegazioni sul presunto tempio.

Il Dipartimento per le dotazioni islamiche di Gerusalemme – Awqaf – ha affermato che il numero di coloni che questa mattina hanno preso d’assalto i cortili di al-Aqsa è arrivato a 333.
Ieri, domenica, sono stati 647 i coloni che hanno invaso il luogo sacro islamico, sempre in occasione della cosiddetta “Festa della Rivelazione della Torah”.
Dall’alba di ieri, le forze di occupazione hanno imposto restrizioni ai cancelli di al-Aqsa, hanno chiuso la sala di preghiera al-Qibli con catene di ferro e circondato i fedeli all’interno, mentre i Murabitun e le Murabitat (guardiani e guardiane, ndr) hanno affrontato le incursioni con canti e invocazioni, hanno eseguito la preghiera di ad-Duha e issato la bandiera palestinese nei cortili della moschea.

I gruppi e le organizzazioni del Tempio avevano invitato i loro sostenitori a invadere la Moschea di al-Aqsa in massa e in modo intensivo durante la festa, che dura oltre due giorni (domenica e lunedì).
In contrasto, su vari siti di social media, gli attivisti palestinesi hanno invitato tutti coloro che potevano raggiungere la moschea di al-Aqsa a recarvisi e ad affrontare le incursioni.

La cosiddetta “Festa dell’Apocalisse della Torah” è considerata una delle tre feste di pellegrinaggio per gli ebrei, legata al periodo del presunto tempio, secondo i testi della Torah, quindi essi la collegano direttamente alla Moschea di al-Aqsa.

Ogni anno, migliaia di coloni si riuniscono al mattino della festa della “Rivelazione della Torah” al muro di al-Buraq, e le loro voci si alzano con la Torah e i Salmi.
Gerusalemme è testimone, durante le festività ebraiche, di restrizioni e aggressioni verso i palestinesi da parte della polizia di occupazione, che di solito chiude strade e ingressi della città ed erige posti di blocco militari, oltre ad effettuare perquisizioni e restrizioni sui gerosolimitani e il loro movimento, con l’obiettivo di garantire una protezione completa ai coloni e ai loro rituali religiosi.