340 studenti palestinesi prigionieri d’Israele

PIC. Il ministro palestinese dell’Educazione in Cisgiordania, Sabri Saidam, ha dichiarato domenica che 340 studenti universitari palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane.

I dati sono stati divulgati durante una conferenza stampa sulle violazioni israeliane contro le istituzioni accademiche palestinesi, organizzata presso la sede della Società della Mezzaluna Rossa palestinese.

Saidam ha condannato quanto accaduto mercoledì scorso all’università di Birzeit, quando un gruppo di soldati israeliani, travestiti da giornalisti, ha fatto irruzione nel campus e ha arrestato il presidente dell’Unione studentesca, Omar al-Kiswani.

Il ministro ha spiegato che è stato sfiorato il massacro, all’università, quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco durante l’operazione di arresto. Ha descritto l’attacco come “terrorismo di stato” e ha invitato l’Associazione internazionale delle università e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ad agire con urgenza contro tali violazioni.

Il ministro ha sottolineato che nove bambini in età scolare sono stati uccisi, mentre 603 sono stati feriti, nel 2017, dalle forze d’occupazione israeliane, aggiungendo che circa 311 studenti provenienti da varie scuole della Cisgiordania sono rinchiusi nelle prigioni israeliane.

Ha spiegato che sono stati effettuati 352 attacchi israeliani contro 95 scuole della Cisgiordania, comprese le irruzioni accompagnate da uso massiccio di munizioni letali, proiettili di metallo rivestiti di gomma, granate stordenti e lacrimogene, atti vandalici contro proprietà scolastiche ed avvisi di demolizione.

I soldati sotto copertura (musta’ribin, travestiti da Arabi) sono forze speciali israeliane che parlano molto bene la lingua araba e si vestono e sembrano arabi. Sono soldati altamente addestrati che hanno compiuto centinaia di operazioni di assassinio contro i palestinesi.

(Nella foto, di repertorio, proteste a Birzeit contro la prigionia della studentessa Lina Khattab)

Traduzione per InfoPal di F.H.L.