Larijani: il conflitto tra Turchia e Siria deve finire subito

PressTv. Il portavoce del governo iraniano Ali Larijani ha espresso la preoccupazione dell’Iran per la crescente tensione tra la Siria e la Turchia, chiedendo la fine immediata del conflitto in corso.
Lunedì 8 ottobre, in una conversazione telefonica con Cemil Cicek, portavoce del parlamento turco, Larijani ha affermato: “La Repubblica islamica dell’Iran è preoccupata per la tensione nelle relazioni tra gli Stati vicini e musulmani, tra cui la Turchia e la Siria, ed è pronta a compiere passi importanti per riportare la pace nelle relazioni tra i due Paesi”.
Ha aggiunto che la crescente inquietudine è dannosa per gli interessi dei paesi e del principio di unità tra gli stati musulmani.

La tensione tra Ankara e Damasco è aumentata, mercoledì scorso, dopo un colpo di mortaio sparato dalla Siria che ha ucciso cinque persone nella città di Akcakale, nella  provincia di Sanliurfa nel sud-est della Turchia.

La Siria ha dichiarato di aver avviato un’indagine sulle cause dell’attacco di mortaio sul territorio turco.

Tuttavia, giovedì, alcuni soldati siriani sono stati uccisi in un attacco di rappresaglia da parte delle forze turche in una postazione militare nei pressi della città di confine di Tel Abyad, in Siria.
La Siria accusa alcuni paesi occidentali e altri nella regione, tra cui l’Arabia Saudita, il Qatar, e la Turchia, di armare e finanziare gli insorti che combattono contro il governo del presidente siriano Bashar al-Assad.

Larijani ha inoltre fatto appello agli sforzi umanitari della Turchia per liberare 48 pellegrini iraniani rapiti dai ribelli in Siria.

Il 4 agosto, 48 pellegrini iraniani furono rapiti dai ribelli mentre stavano viaggiando su un autobus dall’aeroporto internazionale di  Damasco al santuario di Hazrat Zainab, nella periferia della capitale siriana.

Cicek, da parte sua, ha detto che la Turchia considera suo dovere umanitario aiutare a liberare i cittadini iraniani rapiti e non risparmierà alcuno sforzo in tal senso.

La Siria sta vivendo disordini da marzo 2011. Damasco afferma che fuorilegge, sabotatori e terroristi armati si nascondono dietro ai disordini e alla violenza, mentre l’opposizione accusa  degli omicidi le forze di sicurezza.