Gaza – Infopal
Il portavoce del ministero della difesa israeliano ha riferito che il ministro Ehud Barak, questa mattina, ha permesso l’ingresso nella Striscia di Gaza del carburante per il funzionamento del principale generatore di corrente elettrica, e di materiale sanitario.
Il principale generatore di corrente elettrica, finanziato dallUnione Europea, si è fermato domenica sera a causa della mancanza di carburante, lasciando Gaza al buio.
Fonti di informazione israeliane, la notte scorsa, hanno confermato che loccupazione non permetterà lingresso di benzina, ma, successivamente, quello del gas.
Il sito online del quotidiano israeliano Ha’aretz ha riferito da fonti vicine a Barak che, a seguito di una riunione per valutare la situazione attuale nella Striscia, il ministro avrebbe deciso di alleggerire l’assedio totale imposto su Gaza da giovedì scorso.
La fonte suppone che "il messaggio della chiusura totale ha raggiunto il suo obiettivo. Lo dimostra la diminuzione del numero dei missili al-Qassam lanciati sulle colonie israeliane intorno a Gaza".
La fonte ha riferito che il presidente egiziano Hosni Mubarak ha telefonato a Olmert e Barak e gli ha chiesto di fermare immediatamente lassedio sulla Striscia.
Ha’aretz ha scritto che "sarà permesso solo lingresso della quantità di diesel necessaria al funzionamento del generatore di corrente elettrica a Gaza, quello per le auto e la benzina saranno ridotti al minimo. Sarà concessa lentrata di generi alimentari e di medicine".
Il premier israeliano Ehud Olmert ha confermato che Israele non intende semplificare la vita degli abitanti della Striscia di Gaza "perché è controllato da un’entità terroristica", e ha aggiunto che "quando finiranno il carburante potranno andare a piedi".
Olmert ha anche detto che "Israele non permetterà che gli abitanti del sud del paese continuino a vivere nella paura, giorno e notte, mentre la vita degli abitanti della Striscia di Gaza prosegue normalmente".
Questa nuova morsa israeliana sulla Striscia di Gaza ha incontrato il rifiuto internazionale, ma Israele si sente al di sopra delle condanne e delle critiche e prosegue le operazioni militari e di assedio.