40 organizzazioni per la fine dell’assedio.

Gerusalemme – Infopal. Più di quaranta organizzazioni internazionali ed umanitarie hanno chiesto la fine dell’assedio israeliano imposto sulla Striscia di Gaza da più di due anni – un assedio che costringe la popolazione a dipendere totalmente dagli aiuti internazionali.

Diverse organizzazioni operanti in territorio palestinese, tra cui l'Unrwa, l'Oxfam e Care, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, in occasione di una conferenza stampa tenutasi mercoledì a Gerusalemme: “Chiediamo il libero accesso degli aiuti umanitari a Gaza, in conformità con gli accordi internazionali sui diritti umani”.

Nella dichiarazione si ricorda che le restrizioni danneggiano l'intera popolazione di Gaza, ma che le donne, i bambini e gli anziani sono i più colpiti.
Il gruppo ha chiesto inoltre il ritorno all’autonomia commerciale della Striscia, sottolineando che lo “strangolamento” dell’economia della regione ha portato a tassi di disoccupazione e di povertà senza precedenti.

Le organizzazioni hanno sottolineato che la totale dipendenza degli abitanti dagli aiuti umanitari ha effetti devastanti sulla qualità della vita: “Le conseguenze della recente aggressione israeliana sono ancora visibili, con il divieto imposto all’entrata di materiali di costruzione, e migliaia di persone vivono così in case prive di finestre, dell’acqua, e di tutto cio che è necessario a una vita dignitosa”.

Da parte sua, l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari ha confermato che l'accesso di beni e servizi basilari, come i già citati materiali di costruzione e i materiali industriali e agricoli, è limitato o vietato del tutto. Secondo le parole di Maxwell Gylard, coordinatore dell’Ufficio nei Territori palestinesi occupati, la guerra ha distrutto completamente più di 4.000 case e danneggiato altre 40.000, e per quanto i donatori si siano impegnati a donare miliardi di dollari, tuttavia non è possibile iniziare i lavori di ristrutturazione per colpa di queste restrizioni.

Le organizzazioni hanno dunque avvertito che il continuo assedio sta creando un clima di privazione a Gaza e aumentando il senso di impotenza e disperazione tra la popolazione, e hanno sottolineato che consentire lo sviluppo umano e la prosperità è al contrario il primo passo per raggiungere una pace duratura.

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