InfoPal. L’olocausto gazawi ad opera delle forze coloniali genocide sioniste, armate e sostenute da USA ed Europa, con la complicità del mondo arabo, è entrato martedì nel 417° giorno. La catastrofe umanitaria e sanitaria è totale. Assistiamo impotenti e sconvolti al peggior sterminio post-seconda guerra mondiale, i cui metodi sono un mix letale e superano noti storici genocidi in termini di spazio-tempo. Osserviamo anche il fallimento definitivo delle organizzazioni internazionali come ONU, Tribunali penali e di giustizia, UNICEF, ecc., incapaci di fermare la carneficina dei nativi nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e in Libano ad opera delle forze criminali coloniali israeliane, armate dall’Occidente. Il mainstream ha raggiunto livelli di prostituzione mediatica senza precedenti, mascherando il razzismo israeliano con la solita propaganda a cui nessun essere senziente ormai dà credito.
Nelle ultime 24 ore, l’esercito di occupazione israeliano ha effettuato attacchi a diverse case, obiettivi civili e centri di accoglienza in diverse aree di Gaza, uccidendo e ferendo decine di cittadini.
Martedì 26 novembre, la campagna genocida su larga scala dell’esercito israeliano nel nord di Gaza, in particolare a Jabalia e Beit Lahia, è entrata nel 53° giorno: le sue forze continuano a bombardare intensamente case e rifugi e ad attaccare i civili, imponendo al contempo un rigido assedio all’intera area.
Gli attacchi deliberati israeliani contro gli operatori delle ambulanze e della difesa civile hanno già privato il nord di Gaza di qualsiasi servizio di soccorso.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, l’esercito israeliano ha commesso tre massacri in diverse aree della Striscia di Gaza, nelle ultime 24 ore, e ha ucciso e ferito almeno 122 civili, mentre un gran numero di vittime è ancora sotto le macerie degli edifici bombardati o giace sulle strade.
Il ministero della Salute ha aggiunto che il bilancio delle vittime dei bombardamenti e degli attacchi armati israeliani in corso, iniziati il 7 ottobre 2023, è salito a 44.249 morti e a 104.746 feriti.
Fonti dei media hanno affermato che l’esercito israeliano ha bombardato una casa nel quartiere Sheikh Radwan, nella città di Gaza, uccidendo e ferendo diverse persone.
Oltre 10.000 tende spazzate via dai forti venti e dalla pioggia.
L’Ufficio Media del governo di Gaza (GMO) ha affermato che circa 10.000 tende sono state spazzate via o danneggiate a causa della tempesta invernale.
“Secondo le squadre di valutazione sul campo del governo, l’81% delle tende degli sfollati non è più utilizzabile. Su 135.000 tende, 110.000 sono completamente usurate e necessitano urgentemente di essere sostituite”, ha affermato il GMO in una dichiarazione.
Il GMO ha fatto appello alla comunità internazionale, alle organizzazioni delle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie affinché intervengano con urgenza per fornire l’assistenza necessaria agli sfollati.
Ha inoltre invitato i paesi arabi e islamici, in particolare l’Egitto, a facilitare gli aiuti e l’accesso delle tende alla Striscia per proteggere i 2 milioni di sfollati.
La dichiarazione indica che Israele è responsabile delle catastrofiche condizioni umanitarie vissute dal popolo palestinese nella Striscia di Gaza, chiedendo di ritenerlo responsabile dei suoi crimini di genocidio e di sfollamento forzato.
Il Servizio di emergenza civile palestinese aveva precedentemente affermato che migliaia di sfollati erano stati colpiti da inondazioni stagionali e aveva chiesto nuove tende e roulotte ai donatori di aiuti per proteggerli.
Borrell: la fame è usata come arma contro le persone lasciate sole nel nord della Striscia di Gaza.
L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha affermato: “La fame viene usata come arma contro le persone lasciate sole nel nord di Gaza”.
Borrell ha aggiunto in dichiarazioni alla stampa che “gli aiuti umanitari non stanno raggiungendo Gaza e le Nazioni Unite non sono in grado di fornire supporto”, notando che la situazione a Gaza è peggiore che in Libano, poiché ci sono 250.000 persone nel nord di Gaza che soffrono e sono da sole.
Ha chiesto: “Perché non andiamo al Consiglio di sicurezza per sollevare la questione degli aiuti umanitari a Gaza?”
Ha invitato i paesi dell’Unione europea a rispettare i loro doveri e la decisione della Corte penale internazionale di arrestare il primo ministro del governo di occupazione, Benjamin Netanyahu, e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Galant.
Enormi distruzioni all’incrocio di Al-Salam Bakery a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, a causa dell’attuale campagna israeliana di pulizia etnica.
(Fonti: Quds Press, Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza e singoli autori).
Per i precedenti aggiornamenti:
https://www.infopal.it/category/operazione-spade-di-ferro-genocidio-a-gaza
https://www.infopal.it/category/ciclone-al-aqsa
https://www.infopal.it/category/palestina-media-e-geopolitica-approfondimenti-e-analisi