InfoPal. L’olocausto gazawi ad opera delle forze coloniali genocide sioniste, armate e sostenute da USA ed Europa, con la complicità del mondo arabo, è entrato giovedì nel 419° giorno. La catastrofe umanitaria e sanitaria è totale. Assistiamo impotenti e sconvolti al peggior sterminio post-seconda guerra mondiale, i cui metodi sono un mix letale e superano noti storici genocidi in termini di spazio-tempo. Osserviamo anche il fallimento definitivo delle organizzazioni internazionali come ONU, Tribunali penali e di giustizia, UNICEF, ecc., incapaci di fermare la carneficina dei nativi nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e in Libano ad opera delle forze criminali coloniali israeliane, armate dall’Occidente. Il mainstream ha raggiunto livelli di prostituzione mediatica senza precedenti, mascherando il razzismo israeliano con la solita propaganda a cui nessun essere senziente ormai dà credito.
Giovedì 28 novembre, nove cittadini sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un violento bombardamento da parte dell’artiglieria israeliana sul campo di al-Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. L’attacco ha preso di mira la famiglia Abu Salem.
L’assalto ha incluso intensi bombardamenti a nord del campo, preceduti da numerosi attacchi aerei nella stessa area. Gli aerei da guerra israeliani hanno anche colpito la torre al-Mustaqbal, nel campo al-Jadid, e distrutto la torre di al-Nasra nel campo 5, entrambi situati a al-Nuseirat.
Nel nord della Striscia di Gaza, quattro palestinesi hanno perso la vita quando gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira due case nell’area del progetto di edilizia popolare di Beit Lahia. L’esercito israeliano ha anche demolito edifici residenziali a Jabalia.
Le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi a ovest di Jabalia, nelle aree di al-Tawam e al-Saftawi, e hanno fatto detonare robot carichi di esplosivo vicino all’ospedale indonesiano e a piazza Sheikh Zayed nel nord di Gaza.
Sono stati segnalati bombardamenti di artiglieria nei pressi del quartiere di al-Zaytoun, a est della città di Gaza.
E’ stata anche presa di mira una tenda che ospitava civili sfollati ad Abasan al-Kabira, a est di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, causando ulteriori vittime.
Questi attacchi seguono il bombardamento di mercoledì dei rifugi che ospitavano gli sfollati, che ha ucciso oltre 40 palestinesi.
Massacri ripetuti
I corpi di oltre 40 morti sono arrivati negli ospedali per la sepoltura, mercoledì, in tutta la Striscia di Gaza.
Nelle città settentrionali di Beit Lahia e nel campo profughi di Jabalia, l’artiglieria israeliana ha bombardato aree residenziali, mentre i media locali hanno riferito della demolizione israeliana di diversi edifici in altre aree del nord.
Inoltre, un morto e cinque feriti sono stati trasferiti all’ospedale di al-Awda, dopo che le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira l’area di Tal al-Zaatar a Beit Lahia.
Il centro del campo profughi di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale, è stato preso di mira da un drone israeliano.
Gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso due persone dopo aver colpito un’area in cui i cittadini si erano radunati, nel sud di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Sono stati demoliti anche degli edifici nella parte orientale di Rafah.
Hamas sollecita azioni per porre fine all’assedio e ai massacri israeliani.
Il Movimento di resistenza islamica, Hamas, ha rilasciato una dichiarazione, mercoledì, chiedendo “azioni urgenti e immediate per fermare i massacri e la carestia che hanno preso di mira Beit Lahia e Jabalia nel nord di Gaza”.
“L’esercito di occupazione israeliano – ha dichiarato – continua la sua operazione militare criminale nel nord di Gaza per il 55° giorno consecutivo, perpetrando crimini terroristici orribili e brutali contro il nostro popolo nel nord in particolare e Gaza in generale”.
Inoltre, Hamas ha affermato che l’occupazione israeliana continua a commettere “crimini atroci” nel nord di Gaza, tra cui l’uccisione di civili, la detenzione di decine di persone e l’attacco a ospedali e personale medico. Anche le squadre di difesa civile sono state attaccate direttamente, lasciandole completamente inattive.
Il gruppo ha accusato le forze di occupazione israeliane di aver intensificato la loro aggressione su Jabalia e Beit Lahia attraverso pesanti bombardamenti, “imponendo un severo blocco e uccidendo chiunque tentasse di andarsene”. Hamas ha anche criticato l’amministrazione statunitense, etichettandola come “il principale partner e sostenitore del nemico israeliano”, e l’ha ritenuta pienamente responsabile dei massacri e degli atti di genocidio contro i palestinesi a Gaza.
Le autorità di occupazione israeliane hanno negato 82 dei 91 tentativi delle Nazioni Unite di consegnare aiuti nella Striscia di Gaza settentrionale, tra l’inizio di ottobre e il 25 novembre.
Israele ha impedito altri nove tentativi di portare rifornimenti umanitari nel nord del territorio, che è stato sotto assedio militare israeliano e bombardamenti costanti per oltre 50 giorni.
“Le condizioni di sopravvivenza stanno diminuendo per le 65.000-75.000 persone che si stima rimangano lì”, ha affermato l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi in un post sui social media.
Bilancio attuale dell’olocausto gazawi.
Le autorità sanitarie hanno affermato che il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza è salito a 44.282 morti e a 104.880 feriti, la maggior parte dei quali sono bambini e donne, dall’inizio dell’aggressione dell’occupazione israeliana il 7 ottobre 2023. Migliaia sono ancora sotto le macerie.
(Fonti: Quds Press, Quds News network, Al-Mayadeen, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, The Cradle, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori).
Per i precedenti aggiornamenti:
https://www.infopal.it/category/operazione-spade-di-ferro-genocidio-a-gaza
https://www.infopal.it/category/ciclone-al-aqsa
https://www.infopal.it/category/palestina-media-e-geopolitica-approfondimenti-e-analisi