42 ONG esortano i leader mondiali a bloccare i piani israeliani di pulizia etnica in Cisgiordania

Memo42 organizzazioni palestinesi, israeliane e internazionali hanno rivolto un appello urgente alla comunità internazionale affinché blocchi i piani israeliani volti a “trasferire con la forza” migliaia di palestinesi in Cisgiordania dalle loro comunità verso “una zona designata”.

L’appello comune costituisce la risposta ai piani del governo israeliano di “rimuovere i beduini palestinesi dalle rispettive comunità nei pressi di Gerico, Ramallah e Gerusalemme”, oltre che nella cosiddetta “E1”, area che rappresenta un tradizionale obiettivo di espansione e di insediamento illegale.

Le ONG rilevano che negli ultimi mesi le autorità israeliane hanno “messo in atto tattiche coercitive per aumentare la pressione sulle comunità di beduini palestinesi, emettendo ingiunzioni di sfratto e demolendo case e strutture di sussistenza”, oltre che “ostacolando l’azione degli enti assistenziali”.

A gruppi palestinesi quali Al Haq, Badil e PNGO si sono unite organizzazioni analoghe come Christian Aid, Medical Aid for Palestinians, Oxfam, Save the Children e World Vision. Tutti sottolineano che “la comunità internazionale deve adottare ogni misura possibile affinché il trasferimento forzato individuale e di massa, che è una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra, non abbia luogo”.

I piani israeliani resi noti questa settimana sono stati condannati anche dal ministro palestinese dell’agricoltura Shawqi al-Ayasa, il quale ha affermato che Israele vuole “creare zone di segregazione” e ostacolare “la sovranità palestinese su tutti i territori occupati nel 1967”.

Traduzione di Lorenzo Emanuel