43 donne palestinesi nelle carceri israeliane

MEMO e PIC. In occasione della Giornata internazionale della Donna, la Commissione per i detenuti e gli ex detenuti ha dichiarato che 43 donne palestinesi sono rinchiuse nelle carceri israeliane.

Il direttore dell’unità studi e documentazione della Commissione, Abed al-Naser Farwana, ha affermato che, dal 1967, le autorità di occupazione israeliane hanno arrestato oltre 16.000 donne palestinesi.

Farwana ha affermato che i metodi brutali usati dalle forze di occupazione israeliane contro gli uomini palestinesi durante gli arresti non sono diversi da quelli usati contro le donne.

“Gli arresti mirano a intimidire le donne palestinesi e limitare la loro influenza”, aggiungendo che a volte le donne sono detenute per fare pressione sui parenti maschi affinché confessino le accuse mosse contro di loro.

Farwana ha osservato che le donne nelle carceri israeliane sono sottoposte a gravi interrogatori, torture fisiche e psicologiche, abusi, oppressione e negligenza medica deliberata senza riguardo ai loro bisogni speciali.

Arrestata il 14 ottobre 1967, Fatima Bernawi fu la prima donna palestinese imprigionata dalle forze di occupazione israeliane. Fu condannata all’ergastolo per un presunto attentato dinamitardo.

Farwana ha affermato che, nel 2019, 128 donne palestinesi sono state arrestate dalle forze di occupazione israeliane e 29 dall’inizio del 2020.

Le autorità israeliane di occupazione trattengono 43 donne palestinesi nelle loro prigioni, 16 delle quali sono madri e quattro sono in stato di detenzione amministrativa.

Amal Taqatqa, di Beit Fajjar, a Betlemme, è la donna palestinese da più tempo nelle carceri israeliane, condannata a una pena di sette anni. Venne arrestata nel dicembre 2014.

Hanaa Shalabi, di Jenin, ha intrapreso lo sciopero della fame più lungo tra le detenute palestinesi: 44 giorni. Poi venne rilasciata e espulsa nella Striscia di Gaza nell’aprile 2012.

“Il mondo celebra le donne l’8 marzo di ogni anno apprezzando le loro lotte e sacrifici e in onore dei loro diversi ruoli nella vita, ma ignora le donne palestinesi e le loro sofferenze sotto l’occupazione israeliana, in particolare quelle delle prigioniere nelle carceri israeliane”, ha sottolineato Farwana, che ha invitato tutte le istituzioni per i diritti femminili a compiere maggiori sforzi per salvare le donne palestinesi nelle carceri israeliane, parlare della loro sofferenza e di ciò a cui sono esposte e della pressione per la loro libertà.