5 adolescenti palestinesi accusati di aver tirato petardi ai poliziotti israeliani

Betlemme-Ma’an. La settimana scorsa, le autorità israeliane hanno denunciato cinque ragazzi palestinesi del distretto di Issawiya, a Gerusalemme Est occupata, per aver presumibilmente lanciato pietre e petardi in direzione di alcuni agenti di polizia israeliani.

Il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld, ha rilasciato una dichiarazione dicendo che i cinque sospettati, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, avrebbero lanciato petardi contro le forze israeliane “mettendole in pericolo”.

Inoltre, qualche giorno dopo l’avvio delle indagini, la polizia ha invaso Issawiya e ha arrestato i cinque adolescenti, affermando che la perquisizione è avvenuta “con mandato”.

“Tutti e cinque si trovano ora in stato di arresto e saranno perseguiti per aggressione a pubblico ufficiale”, ha concluso Rosenfeld, allegando un video che mostra i detenuti colti in flagrante.

Rosenfeld aveva segnalato che due poliziotti israeliani erano stati “lievemente feriti” a Issawiya, domenica 25 giugno, dopo essere stati attaccati con sassi e bottiglie. Un sospettato è stato trattenuto per aver presumibilmente preso parte all’accaduto.

Nelle zone palestinesi di Gerusalemme Est occupata i coloni israeliani avanzano demolendo case, sfrattando famiglie, portando un numero sempre maggiore di forze armate e attuando politiche discriminatorie.

Issawiya è soggetta abitualmente a raid da parte della polizia e la libertà di circolazione degli abitanti palestinesi è limitata da blocchi stradali e perquisizioni arbitrarie. Per via della natura aggressiva dei raid, i giovani locali spesso lanciano pietre o bottiglie molotov alla polizia.

Vengono effettuati sempre più raid notturni violenti, per reprimere i gerosolimitani palestinesi, non rispettando i protocolli e senza mandati.

Domenica 25 giugno, la polizia israeliana ha dichiarato che tre adolescenti palestinesi sono stati condannati per aggressione dopo aver presumibilmente attaccato un ebreo vicino la Città Vecchia a Gerusalemme Est occupata.

Ai palestinesi protagonisti di tali episodi, tra cui minorenni, vengono inflitte pene pesanti da parte delle autorità israeliane. Nel 2015 è stata varata una legge che prevede fino a 20 anni di carcere per chi è accusato di aver lanciato pietre in direzione di veicoli e un minimo di tre anni se accusato di aver lanciato pietre a un israeliano.

Le associazioni in difesa dei diritti hanno denunciato questa legge, poiché progettata apposta per colpire i giovani palestinesi visto che israeliani e coloni vengono perseguiti raramente sotto le stesse norme di legge.

Le autorità israeliane hanno rilasciato recentemente due israeliani sospettati di aver effettuato un attacco “price tag” – termine con cui i coloni estremisti di destra definiscono le aggressioni compiute ai danni dei palestinesi e delle loro proprietà – poiché minorenni.

Traduzione di Giovanna Niro