5500 arresti di minori dall’Intifada di Gerusalemme

Gerusalemme occupata – Quds Press. L’Associazione dei Prigionieri Palestinesi ha sottolineato come, a partire dall’Intifada di Gerusalemme (ottobre 2015), le forze d’occupazione abbiano arrestato 5500 minori palestinesi.

In una dichiarazione rilasciata nella giornata di sabato (23/11), l’associazione umanitaria ha messo in evidenza come le autorità israeliane, negli ultimi 4 anni, abbiano notevolmente intensificato gli attacchi contro i ragazzini in Palestina.

“Tali aggressioni, troppo spesso sfocianti in arresti o uccisioni, non sono affatto casuali, bensì freddamente pianificate alle alte sfere dell’Autorità Israeliana, in particolare presso il consesso politico e gli organi governativi preposti alla sicurezza”.

L’associazione ha posto in evidenza come l’occupazione sia usa coprire i crimini commessi quotidianamente da assassini ed aguzzini operanti nello Shin Bet e preposti all’arresto ed alle indagini a carico dei minori palestinesi, precisando come Tel Aviv “abbia fatto della detenzione dei ragazzini un obiettivo primario, come testimoniano le migliaia di fermi eseguiti fin dal 1967”.

La dichiarazione prosegue facendo riferimento al fatto che “l’occupazione non si limita solamente ad arrestare e maltrattare i minori palestinesi, ma emana nei loro confronti sentenze pesantissime, che spesso prevedono la variazione del loro status giuridico in “prigionieri amministrativi” secondo modalità del tutto ingiustificate ed arbitrarie”.

L’associazione ha sottolineato come “tre ragazzini risultino ancora in carcere a causa del rinnovo della loro detenzione amministrativa, mentre moltissimi altri rimangono sottoposti a misure detentive domiciliari o carcerarie”.

“Ogni arresto espone i ragazzini al pericolo di pestaggi all’interno delle strutture israeliane preposte alla conduzione delle indagini, in cui viene compiuta ogni genere di vessazione, corporea o emotiva”.

L’associazione ha precisato che le forze d’occupazione detengono attualmente 210 minori nelle proprie carceri, in particolare quelle di Megiddo ed Ofer. Molti altri risultano imprigionati nei centri per le indagini, dove vengono loro imposte condizioni di vita di una durezza estrema.

La dichiarazione ha messo in evidenza come nell’ultimo periodo le sentenze emesse dall’occupazione a carico dei minori palestinesi abbiano sempre più chiaramente teso ad essere accompagnate dall’imposizione di sanzioni pecuniarie salatissime, giustificate con il pretesto dell’istigazione alla violenza tramite il portale Facebook.

L’amministrazione carceraria israeliana prosegue le proprie arbitrarie vessazioni ai danni dei minori palestinesi imprigionati, impedendo a decine di loro di ricevere la visita di parenti ed avvocati e sottoponendo le loro celle a continue intrusioni ed ispezioni.

L’Associazione dei Prigionieri Palestinesi ha pertanto rivolto il proprio appello alla comunità mondiale affinché si assuma la responsabilità della tutela dei prigionieri palestinesi minorenni, sottoposti quotidianamente a crimini che superano ogni limite, obbligando Israele a rispettare i concordati e le convenzioni internazionali relative all’infanzia.

Traduzione per InfoPal di Giuliano Stefanoni