60 anni di Nakba: il discorso del presidente Abbas.

 

Ramallah – Infopal

Il presidente Mahmud Abbas ha affermato che la sicurezza di Israele è legata all’indipendenza e alla sicurezza dei palestinesi.

Durante il discorso televisivo diretto al popolo palestinese in occasione del 60°anniversario della Nakba, il presidente dell’Autorità Nazionale palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha dichiarato che “le sofferenze di sessant’anni di diaspora, umiliazione, ingiustizia e occupazione non ci hanno fatto perdere la fiducia in noi stessi e nella nostra Ummah araba e islamica che è stata dalla nostra parte e continua a farlo. Siamo tutti legati all’iniziativa di pace araba, che rappresenta l’occasione più importante, se Israele vuole una pace reale".

E ha aggiunto: "60 anni sono passati, ma noi siamo qui con le nostre radici profonde attaccate alla terra e alla speranza di tornare e di liberarci dall’odiosa occupazione israeliana. Il nostro messaggio inequivocabile è che il nostro popolo palestinese deve godere della libertà e della pace. E’ giunto il momento che esso usi la sua energia e la sua grande forza per costruire la sua patria e il futuro dei suoi figli. E’ arrivato il tempo in cui il bambino non debba più temere di perdere suo padre e sua madre, in cui i nostri piccoli studenti possano andare a scuola senza essere colpiti da una bomba o da una pallottola – come è accaduto a migliaia di loro -; è giunto il tempo in cui l’occupazione se ne vada dalla nostra terra e dal nostro sangue e che termini questa vergogna umana chiamata Nakba".

Abbas ha sottolineato di essere disponibile a proseguire il cammino delle trattative per raggiungere un accordo di pace globale che porti alla fine dell’occupazione e alla costituzione dello Stato indipendente entro le frontiere del 1967, con capitale Gerusalemme, e con la garanzia del diritto al ritorno dei profughi nel rispetto della risoluzione Onu 194.

Abbas ha poi ricordato i defunti: il presidente Yasser Arafat (Abu Ammar), Ahmad ash-Shuqairi, "fondatore e costruttore dell’identità del popolo palestinese" e il suo successore, Yahya Hammuda.

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