60% degli ebrei israeliani vuole la segregazione dai cittadini palestinesi d’Israele

Tel Aviv – MEMO. Uno studio condotto dall’Israeli Democracy Institute a marzo ha rivelato che il 60% degli ebrei israeliani vuole la segregazione dai cittadini palestinesi di Israele.

Il tasso è significativamente più alto rispetto al precedente sondaggio realizzato dall’istituto nell’aprile 2021, quando il numero era del 45%, secondo quanto riferito da Haaretz.

Tuttavia, lo studio dell’anno scorso è stato condotto prima dell’offensiva militare israeliana di 11 giorni sulla Striscia di Gaza, che ha ucciso più di 260 palestinesi, tra cui 41 donne, 60 bambini e 16 anziani.

“Il rapporto mostra un quadro complesso”, ha affermato Tamar Herman, che ha condotto il sondaggio.

“Tra gli arabi, c’è stata un’intensificazione del loro senso di discriminazione come collettività, in contrapposizione ad un indebolimento della percezione di questa discriminazione tra gli ebrei. I primi mostrano un aumento del desiderio di partecipare al processo decisionale, e tra gli ebrei c’è una volontà in calo di condividere questo privilegio con loro”.

Non c’è stato quasi nessun cambiamento nel tasso di sostegno al vivere separati tra gli intervistati arabi, che costituiscono il 20% della popolazione di Israele.

Secondo Haaretz, “c’è stato un calo della volontà tra gli ebrei di vivere in prossimità degli arabi o di consentire loro di acquistare terreni al di fuori dei comuni arabi”, ha aggiunto Tamar. Tuttavia, gli eventi recenti “non hanno danneggiato l’elevata disponibilità di entrambi i gruppi a condividere i luoghi di lavoro”.

I dati fanno parte dello studio “Limited Partnership“, che esamina le relazioni arabo-ebraiche in Israele, e che ha incluso 760 intervistati ebrei e arabi.

I risultati dell’indagine si affiancano al recente sondaggio condotto dall’Israeli Congress research group, che ha rilevato che la sfiducia e l’ostilità tra arabi ed ebrei in Israele sono in aumento.

La diffidenza tra le popolazioni si riflette nelle attività di routine, secondo il sondaggio, poiché il 34% degli ebrei ed il 55% degli arabi ha testimoniato di aver cambiato il proprio stile di vita in qualche modo dopo i disordini nelle città miste durante l’offensiva israeliana dello scorso anno su Gaza.

“Gli eventi del maggio 2021 hanno lasciato una profonda impronta nel pubblico arabo ed ebraico, e hanno aumentato ancora di più i timori e l’ostilità tra le popolazioni nelle città coinvolte”, ha affermato il direttore generale dell’Israeli Congress group, Gilad Weiner.