600 accademici chiedono la fine del “regime d’Apartheid israeliano”

Palestina – Palestine Chronicle. Una petizione che condanna le pratiche israeliane e chiede la fine immediata del “regime d’Apartheid” dello Stato ebraico è stata firmata da più di 600 studiosi, artisti ed intellettuali di oltre 45 paesi.

La petizione, organizzata dall’Associazione degli accademici per il rispetto del diritto internazionale in Palestina (AURDIP), chiede una “costituzione democratica” che garantisca uguali diritti e la fine della discriminazione basata sulla razza, l’origine etnica o la religione.

“Israele ha istituito un regime d’Apartheid su tutto il territorio della Palestina storica, diretto contro l’intero popolo palestinese, che ha deliberatamente frammentato”, si legge nella petizione.

“Israele non cerca più di nascondere il carattere del suo regime d’Apartheid, affermando la supremazia ebraica ed i diritti di autodeterminazione riservati agli ebrei in tutta la Palestina storica, in base alla nuova Legge fondamentale approvata nel 2018 dalla Knesset”, continua.

La petizione accusa anche le “potenze occidentali” di consentire le violazioni di Israele contro i palestinesi.

“Le potenze occidentali hanno facilitato e persino sovvenzionato per più di sette decenni questo sistema israeliano di colonizzazione, pulizia etnica e apartheid, e continuano a farlo diplomaticamente, economicamente e persino militarmente”.

L’AURDIP ha chiesto la fine immediata del “regime d’Apartheid”, sollecitando la parità di diritti per tutti e la necessità di dare priorità al “diritto al ritorno a lungo ritardato dei rifugiati palestinesi cacciati dalle loro città e villaggi durante e dopo la creazione dello stato di Israele”.

La petizione incoraggia l’istituzione di una “Commissione nazionale per la pace, la riconciliazione e la responsabilità”, che sosterrà la transizione da un “apartheid israeliano ad un processo di governo sensibile ai diritti umani e ai principi e alle pratiche democratiche”.

La petizione sottolinea anche il suo sostegno alle indagini formali, guidate dalla Corte penale internazionale, su “leader politici e forze di sicurezza israeliane colpevoli di perpetuare il crimine d’Apartheid”.

Tra i firmatari di rilievo figurano i vincitori del Premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel e Mairead Maguire, l’ex-presidente di Medici senza frontiere, Rony Brauman, il professore emerito di diritto internazionale all’Università di Princeton, Richard Falk, l’ex-presidente del Comitato antidiscriminazione arabo-americano, Abdeen Jabaram, il ricercatore sanitario Sir Iain Chalmers ed il veterano leader anti-Apartheid Ronnie Kasrils.