Gerusalemme
L’ing. Adnan al-Husaini, consigliere del presidente palestinese per gli Affari di Gerusalemme, ha confermato che "è necessario che la questione della città di Gerusalemme occupata rimanga al centro di tutte le discussioni e gli accordi futuri con la contro-parte israeliana, e non venga rimandata alla fase finale".

In una dichiarazione alla stampa, Al-Husaini, ha aggiunto che "dividere il discorso di Gerusalemme non può giocare a nostro favore. La questione di Gerusalemme deve essere risolta in maniera completa, se vogliamo che la Città sia capitale dello Stato palestinese, restituita alla sua importante posizione nell’area. Non dobbiamo accettare le divisioni operate dalla parte israeliana".

Al-Husaini ha inoltre affermato: "Il lavoro interno palestinese deve andare nella direzione di una visione chiara, che si applica all’interno di un programma temporale preciso. Dobbiamo lavorare dall’interno per proteggere l’unità delle associazioni e della popolazione. Dobbiamo alleggerire la sofferenza dei cittadini che subiscono le aggressioni israeliane".
Al-Husaini ha proseguito: "Negli ultimi tempi, la città di Gerusalemme ha vissuto una ‘calma’ che non passa inosservata. Gli abitanti hanno iniziato a soffrire in silenzio, a causa delle violenze dell’occupazione. E hanno iniziato a muoversi senza guida né riferimento. Le aggressioni israeliane si concentrano nel distruggere il progetto di Gerusalemme e risolverlo in modo unilaterale".

E ha sottolineato che in quarant’anni, Israele ha fallito nel portare a termine i suoi piani nella parte est di Gerusalemme. "Chi passa nella città da est a ovest nota  con chiarezza i cambiamenti".

Al-Husaini ha evidenziato la necessità di riaprire le associazioni di Gerusalemme che sono state chiuse, "perché sono organismi importanti. Tenteremo di farlo seriamente: abbiamo iniziato ad trasmettere questo punto di vista alla parte israeliana, e stiamo contattando le parti diplomatiche di competenza".
E ha detto: “non è giusto chiudere la camera di commercio e le associazioni sociale come l’Associazione degli Studi Arabi con il pretesto che facciano parte dell’Autorità palestinese, questo è motivo privo di sensi e presa di giro, Israele si riunisce e tratta con l’Autorità palestinese.
Al-Husaini ha avvertito di una crisi reale che possa accadere alla città di Gerusalemme se Israele prosegue con le sue restrizioni e leggi contro i cittadini di Gerusalemme.
E per quanto riguarda la divisione della città vecchia di Gerusalemme tra i due stati di cui stanno parlando, al-Husaini ha detto: “la posizione palestinese è chiara e la legalità internazionale ha chiarito il diritto palestinese sulla città di Gerusalemme est considerata una parte della terra occupata”, e ha detto che: “Israele gioca con il discorso della legalità e approfitta del tempo per mettere la mano sulla maggior parte della vita nella città”.
E ha confermato che l’Autorità Palestinese rifiuta di accettare i nomi dati da Israele ai quartieri di Gerusalemme est, come monte Sion, la città di Davide, il bacino Sano, e altri, e ha detto: “prima di trattare con le proposte israeliane che dicono ciò che è palestinese è per i palestinesi e ciò che è israeliano e per gli israeliani dobbiamo confermare che la città vecchia è araba palestinese, dobbiamo iniziare con il nocciolo poi passare agli altri quartieri”.
E ha aggiunto: “non vogliamo rimandare la questione di Gerusalemme alle fase finale come è successo ad Oslo, Gerusalemme è un pezzo solo che non si può dividere, è l’occupazione possa essere risolta in questa fase, ma se si lascia altri dieci anni il discorso diventa più difficile”.
E ha sottolineato con forza che dopo dieci anni da oggi, la soluzione sarà ancora più difficile, perché il colonialismo aumenterà nel centro della città, e ha indicato l’attività israeliana crescente dentro i quartieri di Gerusalemme, come: Shaikh Jarrah, at-Tur, Ras al-Amud e Silwan. E ha detto: “già ora troviamo un cerchio coloniale intorno alla città vecchia che intende confermare la regola di trasferire la responsabilità dei quartieri ali israeliani di cui parla qualche dirigente israeliano, noi dobbiamo fermare questo cerchio con un lavoro serio e concentrato e su tutti i livelli compreso la comunità internazionale”.
E ha indicato che quanto sta facendo Israele nei territori palestinesi è illegale e si deve far conoscere le violazioni israeliane nelle riunione internazionale di continuo per raggiungere dei risultati positivi, e ha aggiunto “la parte palestinese deve prestare attenzione alle decisioni israeliane che vengono presi di continuo, perché la battaglia di Gerusalemme è una battaglia demografica”, e ha sottolineato la necessità di interessarsi ai giovani tramite la creazione delle associazioni sportive e culturale per evirare che essi si deviano.

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