Sette feriti negli scontri armati di Jenin

JeninQuds Press. Nella serata di mercoledì 18 dicembre, unità sotto copertura dell’esercito d’occupazione hanno fatto irruzione nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania, e si sono scontrate con alcuni cittadini palestinesi nei pressi dell’abitazione di Jamal Abu al-Hija, leader di Hamas, attualmente in carcere. Testimoni oculari hanno riferito a Quds Press che l’occupazione ha fatto irruzione nella casa di al-Hija dopo averne fatto esplodere la porta principale. Sono così scoppiati violenti scontri a fuoco con le forze speciali israeliane, le quali hanno sparato proiettili in direzione degli abitanti della casa. I testimoni hanno affermato che le forze speciali sono entrate nel campo profughi per arrestare Hamza Abu al-Hija, da tempo ricercato e coinvolto dalle autorità israeliane in operazioni di sicurezza a Jenin, confermando però nello stesso momento il fallimento dell’esercito, che non è riuscito ad arrestare o colpire nessun figlio di Abu al-Hija. Asim Abu al-Hija aveva già precedentemente riferito all’inviato di Quds Press che l’occupazione aveva duramente perseguito Hamza dopo diversi tentativi d’arresto falliti. Sette i feriti tra i cittadini, di cui quattro in maniera grave. Tra questi v’è Anas Abu Eita, raggiunto da due proiettili alla testa e al piede. Gli altri sono Muhammad Abd al-Latif al-Shelbi, Muhammad Jaber Shelbi, Anas Fathi Abu Eita, Mujahid Muhamid e Mahmoud Abu Zina. La dirigenza di Hamas ha negato la morte di martiri durante gli scontri ed ha aggiunto che ha parlato con le famiglie dei feriti, rassicurandole circa la condizioni di salute dei figli. I testimoni hanno  infine reso noto che le forze d’occupazione hanno arrestato due giovani, Fadi e Ali al-Saadi, dopo averli colpiti con proiettili durante gli scontri a Jenin.

Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo