700 prigionieri nelle carceri israeliane in detenzione amministrativa

mother palestineRamallah-Quds Press. La “Commissione per gli Affari dei prigionieri e dei liberati” ha annunciato che il numero dei detenuti amministrativi nelle carceri e nei centri detentivi dell’occupazione israeliana ha superato le 700 unità.

La Commissione ha precisato che l’occupazione ha intensificato il ritmo dell’emissione dei mandati di arresto amministrativo e delle proroghe degli arresti contro i palestinesi, dall’inizio dell’Intifada di Gerusalemme, iniziata nell’ottobre scorso: in questi ultimi quattro mesi si è assistito all’emissione di 450 nuovi mandati di arresto amministrativo.

In un comunicato, la Commissione ha dichiarato che, tra i destinatari dei mandati di arresto amministrativo, figurano, dall’inizio dell’intifada, due donne e 9 minori.

La Commissione ha affermato che “la detenzione amministrativa è diventata una politica costante israeliana e uno strumento volto a tenere in carcere il maggior numero possibile di Palestinesi, in violazione alle norme del diritto internazionale e delle Convenzioni di Ginevra che disciplinano la detenzione amministrativa come strumento straordinario di emergenza, mentre Israele l’ha trasformata in uno strumento normale”.

La Commissione ha quindi spiegato che l’occupazione ha prorogato il 75 per cento delle detenzioni amministrative per 6 mesi più di una volta, sulla base del cosiddetto “dossier segreto”, in modo tale che il prigioniero e il suo avvocato non possano essere informati.

Sulla base dei dati, la Commissione ha dichiarato che sono stati emessi, a partire dal 2000, 25mila provvedimenti di arresto amministrativo contro prigionieri palestinesi.

Traduzione di Federica Pistono