Il figlio della donna, Muhammad, ha spiegato che Israele ha posto delle precondizioni per il rilascio del cadavere, tra cui un numero ristretto di partecipanti al funerale, il divieto di fotografare o riprendere con telecamere e il pagamento di 20.000 shekel (circa 10mila dollari) di “cauzione”.
“L’esercito di occupazione israeliano – ha aggiunto il figlio – ha ucciso mia madre per il solo sospetto che volesse eseguire un attacco. Le hanno sparato a sangue freddo e l’hanno lasciata morire dissanguata. E come se non bastasse, hanno trattenuto il corpo per oltre due mesi”.
Insieme alla salma di Fadwa, Israele ha rilasciato anche quella di Mo’taz ‘Oweisat, 16 anni, ucciso a ottobre del 2015 perché trovato “in possesso di un coltello”.
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