Viaggi verso “Casa” – Palestinesi sfollati ed i villaggi della Nakba

Rich-Wiles-Nakba-Stories-Palestinian-Villagers-012Memo. Dopo aver ricordato ancora una volta il Giorno della Nakba, altri dodici mesi sono trascorsi durante i quali molti rifugiati palestinesi sono morti senza aver visto soddisfatto il loro diritto inalienabile. Negli ultimi dodici mesi rifugiati palestinesi sono stati uccisi in Siria così come in Palestina, alcuni sono morti cercando di raggiungere l’Europa ed altri ancora sono stati sopraffatti dagli eventi, sfollati all’interno della Palestina o all’estero. Probabilmente la maggior parte di loro non ha mai visto il villaggio che conoscono, o che hanno conosciuto, come la loro “casa”.

Vi è comunque una piccola percentuale, tra i circa 8 milioni di sfollati Palestinesi, per i quali sono possibili “visite” regolari presso i luoghi di origine, ed in alcuni casi anche presso le abitazioni di provenienza, divenendo parte integrante delle loro vite da esiliati.

I Palestinesi dislocati internamente, cittadini di Israele, sono costituiti soprattutto da coloro che sono stati sfollati durante i decenni, fin dalla creazione dello stato di Israele, in un processo che continua fino ad oggi. Per la maggior parte, tuttavia, si tratta di quelli che sono stati costretti ad andarsene dai loro villaggi durante la Nakba assieme ai loro discendenti. I componenti di questi gruppi demografici, così come tutti gli sfollati Palestinesi, continuano a veder negato il loro diritto al ritorno per poter vivere nelle loro case e terreni di origine, ma in alcuni casi hanno la possibilità di visitarli.

Nel corso di tanti anni ho accompagnato e fotografato molti sfollati Palestinesi interni, ed i rifugiati palestinesi che vivono nella zona ad ovest del Muro a Gerusalemme Est Occupata, nei viaggi presso le loro terre storicamente colonizzate. Attraverso gli occhi di questi pochi Palestinesi che ancora hanno la possibilità di accedere alle loro terre di provenienza, anche se solo per poco tempo, l’attaccamento non solo alla terra ma anche alla propria identità, cultura e storia rivelano come tuttora vi siano una serie di ingiustizie che vengono perpetrate contro l’intero popolo palestinese.

Queste visite vengono utilizzate dai Palestinesi al di là del puro ricordo. I sopravvissuti alla Nakba conducono le visite guidate spiegando la storia del villaggio alle generazioni più recenti, affiancando un contesto visivo alla tradizione della storia orale che rimane intrinseca nella difesa della propria identità. Vengono raccolti anche frutti ed erbe dove è ancora possibile farlo, mentre i cimiteri rimasti vengono spesso rimossi e ricostruiti. Ma oltre alla profonda connessione con la terra, l’identità ed i diritti vengono protetti nonostante la sfida principale di concretizzare il diritto al ritorno resti irrealizzato a causa della negazione da parte di Israele ed della mancanza di volontà politica a livello internazionale.

Il ruolo degli sfollati interni palestinesi, cittadini di Israele, resta dunque soltanto quello di tenere viva una connessione fisica coi villaggi che non possono essere raggiunti dalla vasta maggioranza degli sfollati palestinesi. Si tratta di una sfida che non riescono ad evitare.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi

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