Report annuale del Pchr sui diritti umani nei Territori occupati palestinesi

13501579_10208632833231847_4285444256034484418_nGaza. Il Centro Palestinese per I Diritti Umani (PCHR) ha emesso il suo report annuale, che copre il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015. Si tratta del 19° report annuale del PCHR, il primo dei quali fu pubblicato nel 1997.

Il rapporto include una panoramica della situazione riguardante i diritti umani nei territori occupati della Palestina (OPT), inclusi crimini di guerra e violazioni delle leggi umanitarie e dei diritti individuali commessi dalle forze di occupazione israeliane contro civili palestinesi nel corso dell’anno. Il document evidenzia anche le violazioni commesse dall’Autorità palestinese (Anp) e gli ostacoli che l’organizzazione ha frapposto alle riforme democratiche. Questa sezione include raccomandazioni rivolte sia alla comunità internazionale che all’Anp.

La situazione dei diritti umani e delle leggi umanitarie nei Territori Occupati sì è deteriorata gravemente nel corso del 2015. Mentre la chiusura illegale imposta sulla Striscia di Gaza per il 9° anno consecutivo è stata la violazione più rilevante in quella parte di territorio, le esecuzioni sommarie, l’uso inappropriato della forza e l’escalation di attacchi da parte dei coloni sono state le violazioni più importanti nella Cisgiordania Occupata, soprattutto nell’ultimo quarto di anno. Per quanto concerne le questioni interne palestinesi, la situazione dei diritti umani e della libertà individuale continua a peggiorare a causa della divisione interna all’Anp e agli sforzi compiuti per raggiungere una riconciliazione nazionale.

Nella Striscia di Gaza si è assistito ad un peggioramento della situazione umanitaria senza precedenti a causa della catastrofe umanitaria provocata dalla chiusura imposta dell’area su due milioni di persone. Quest’anno non è avvenuto nessun cambiamento rilevante riguardo la segregazione della Striscia, nonostante le affermazioni di torno contrario delle autorità israeliane. Le forze di occupazione hanno continuato ad imporre restrizioni sulla libertà di movimento di persone e cose, a tal punto da aggravare enormemente le sofferenze dei civili e lo sviluppo economico dell’area. Inoltre circa diecimila civili palestinesi si sono ritrovati senza dimora a causa delle distruzioni effettuate dalle tre offensive israeliane degli ultimi sei anni. Nel 2015, il Meccanismo di Ricostruzione dell’ONU si è rivelato inefficace ancora una volta, e in definitiva si ha avuta la conferma che l’organismo sia stato in realtà creato solo per istituzionalizzare la chiusura e renderla accettabile a livello internazionale. L’organismo è stato infatti messo alla prova; è diventato chiaro che il processo di ricostruzione richiederebbe decenni date le attuali restrizioni imposte sull’ingresso di materiali di costruzione.

Nella Cisgiordania occupata le forze di occupazione israeliane hanno continuato a commettere omicidi volontari e violazioni dei diritti umani contro i civili palestinesi nei Territori Occupati. Durante l’ultimo quarto di anno si è assistito ad un’escalation senza precedenti di omicidi intenzionali e uso improprio della forza contro i civili soprattutto in concomitanza con le ondate di protesta montate negli OPT ed i conseguenti “incidenti” avvenuti.

Il PCHR ha documentato dozzine di casi nei quali le forze di occupazione israeliane, i coloni e gli ufficiali di polizia hanno sommariamente ammazzato civili palestinesi accusati di tentativi di accoltellamento nei confronti di israeliani. Inoltre, durante il periodo coperto dal report, gli attacchi effettuati dai coloni contro i civili palestinesi sono aumentati in tutta la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est occupata.

Le forze israeliane hanno inoltre imposto ulteriori restrizioni al movimento delle persone creando nuovi check-point. Quest’anno si sono registrati inoltre un aumento di arresti, torture e maltrattamenti ai danni dei palestinesi.

Inoltre il rapporto sottolinea le violazioni dei diritti umani, così come la precaria situazione della loro salvaguardia in conseguenza della divisione interna e degli sforzi infruttuosi realizzati per ottenere una riconciliazione in seno all’Anp, in contrasto con quanto dichiarato dell’accordo di al-Shati dell’aprile 2014 e alla conseguente formazione del governo di unità nazionale nel giugno dello stesso anno. La divisione interna ha comportato un collasso del sistema politico palestinese, reso evidente dall’esistenza di due sistemi giudiziari indipendenti nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania occupata, nella paralisi del Consiglio Legislativo palestinese (PLC) e nel suo fallimento nel portare aventi i suoi doveri legislativi e di supervisione, così come nell’assenza di un’autorità esecutiva pienamente responsabile.

Questo ha influito sulla situazione dei diritti umani nelle aree controllate dall’Anp, e la maggioranza delle violazioni sono correlate a questa divisione interna. Gli abusi includono una sospensione delle libertà pubbliche inclusa la libertà di espressione ed il diritto di assembramento pacifico, oltre che l’aumento di arresti arbitrari e torture. Inoltre questa divisione ha ulteriormente aggravato le condizioni di vita del popolo palestinese, particolarmente nella striscia di Gaza, mentre la crisi del terminal di Rafah ha ulteriormente esacerbato gli animi, dato che il punto di passaggio è rimasto aperto solo per pochi giorni durante l’anno, il che ha avuto conseguenze per molti pazienti che necessitavano di cure mediche, studenti e persone in possesso di permessi di residenza all’estero. Inoltre la crisi elettrica peggiorata nel corso degli ultimi 10 anni è peggiorata, dato che il periodo senza elettricità si è allungato.

D’altro lato il 2015 si è concluso senza un accordo che risolvesse il problema dei salari di migliaia di civili che in precedenza lavoravano per il governo di Gaza, a causa della decisione presa dal Blocco Cambiamento e Riforma che si è riunito per conto del PLC a Gaza per distribuire terra tra i cittadini, invece di adempiere ai propri doveri nei loro confronti.

Traduzione di Mafalda Insigne

Attached is the summary of the 2015 Annual Report.

To see the report in Arabic click here.

http://pchrgaza.org/ar/wp-content/uploads/2016/06/Annual-report-Arabic-2015.pdf

Note: The English version of the 2015 Annual Report is being translated.