Gerusalemme occupata – PIC. Il cittadino palestinese, Walei Shweiki, è stato costretto a demolire la sua abitazione con le sue stesse mani nel quartiere Thawri di Silwan, a sud della moschea di Al-Aqsa, con il pretesto della “mancanza di permessi di costruzione”.
Shweiki ha sottolineato, nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, di esser stato costretto a demolire la sua abitazione con le proprie mani per sfuggire al costo di demolizione dei mezzi corazzati dell’occupazione, che supera i 100 mila shekel.
La superficie della sua abitazione è di 40 metri quadrati, ma l’occupazione israeliana ha notificato la demolizione in quanto “costruzione senza permesso”, pur essendo stata costruita già da due anni.
Israele ha distrutto più di 85 edifici residenziali e commerciali dall’inizio del 2016 nella città occupata di Gerusalemme e ha notificato la demolizione di altre 20 mila abitazioni col pretesto della costruzione “senza permesso”.
Traduzione di Giovanna Vallone