L’esercito israeliano reprime le manifestazioni anti-occupazione

-381244409Ramallah-PIC. Un giornalista palestinese e alcuni dimostranti sono rimasti feriti, venerdì 5 agosto, a causa di un aggressivo attacco perpetrato dalle forze di occupazione israeliane (IOF) nei confronti di manifestanti impegnati in una marcia pacifica anti-occupazione in Cisgiordania.

Il comitato popolare di Ni’lin, ad ovest di Ramallah, ha riferito che l’esercito ha violentemente attaccato il corteo organizzato sia per celebrare l’ottavo anniversario della morte di Youssef Ahmad Ameira, minorenne palestinese ucciso a 17 anni dalle truppe di occupazione il 4 agosto 2008, sia come atto di solidarietà verso  Bilal al-Kayed, prigioniero palestinese entrato nel suo 53° giorno consecutivo di sciopero della fame per protestare contro il suo trasferimento in detenzione amministrativa dopo aver scontato una pena di 15 anni nelle prigioni israeliane.

L’esercito ha colpito i manifestanti con colpi di arma da fuoco e gas lacrimogeni, facendo registrare alcuni casi di soffocamento.

Il giornalista Hassan Dabous ha riportato ferite dopo essere stato colpito direttamente da una bomboletta di gas esplosa nelle sue vicinanze.

Contemporaneamente, dozzine di dimostranti palestinesi sono stati attaccati con gas lacrimogeno dalle forze di occupazione nel villaggio di Kfar Qaddum, a est di Qalqilya, mentre manifestavano pacificamente contro l’occupazione israeliana.

Secondo Murad Shteiwi, coordinatore del comitato di resistenza popolare, i soldati sono penetrati all’interno del villaggio poco prima dell’inizio della manifestazione, attaccando i partecipanti con gas e colpi di arma da fuoco, ferendo decine di persone.

Ancora prima, verso l’alba, l’esercito aveva preso d’assalto il villaggio creando scompiglio tra i civili, allo scopo di reprimere l’attivismo anti-occupazione nell’area.

Traduzione di Lorenzo D’Orazio