Secondo quanto riporta l’agenzia Ma’an, il padre di Mustafa, Talal, ha dichiarato che, martedì, l’intelligence israeliana ha convocato lui e sua moglie alla stazione di polizia di Nabl Yaqoub, a Beit Hanina, sobborgo di Gerusalemme Est, e li ha informati che la polizia aveva aperto un’inchiesta sull’episodio che aveva coinvolto il loro figlio, spiegando che il ragazzo e il cognato, Ali Tayser Nimir, 25 anni, non stavano affatto tentando di investire dei soldati. Ali era rimasto ferito dalle raffiche di proiettili sparate contro l’auto su cui viaggiavano.
I due giovani stavano tornando a casa dopo aver comprato del cibo per la famiglia.
Ali è ricoverato nell’ospedale Hadassah a Gerusalemme.
Episodi come questo, dove innocenti palestinesi sono vittime della violenza israeliana, sono all’ordine del giorno e rappresentano l’effetto quotidiano di 70 anni di occupazione sionista dei territori palestinesi.