Nei primi sei mesi del 2016, incremento del 40% degli insediamenti coloniali israeliani

Jewish-settlement-in-west-BankMEMO. Nella prima metà del 2016, le autorità israeliane hanno incrementato del 40 per cento la costruzione di insediamenti, secondo i dati rilasciati mercoledì 14 settembre dall’Ufficio centrale israeliano di statistiche (ICBS).

L’osservatorio per i diritti umani, Peace Now, ha messo in guardia sull'”inevitabile realtà a uno stato solo”.

In un comunicato stampa, il gruppo ha sottolineato che i dati rilasciati da ICBS mostrano che le autorità israeliane hanno iniziato la costruzione di 1.195 unità negli insediamenti israeliani in Cisgiordania, raggiungendo il 40 per cento di aumento nei primi sei mesi.

“Netanyahu è il primo ministro di un solo settore, quello dei coloni, che comprende meno del 5 per cento della popolazione israeliana”, ha dichiarato Peace Now, aggiungendo che “gli investimenti di Netanyahu negli insediamenti non avvengono solo alle spese del Negev, della Galilea e del resto di Israele, ma conducono anche alla realtà di uno stato solo”.

Alla fine del mese scorso, l’amministrazione civile israeliana ha approvato l’avanzamento di piani per la costruzione di 463 nuove unità abitative negli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata.

Secondo Peace Now, dall’inizio dell’anno, Israele ha promosso piani per 2.623 nuove unità negli insediamenti in Cisgiordania, 756 dei quali sono costruzioni legalizzate retroattivamente.