Durante i discorsi di famosi rabbi, i partecipanti hanno indossato divise carcerarie e si sono ammenettati per simbolizzare la sofferenza dei loro fratelli in Terra Santa, attualmente rinchiusi nelle prigioni israeliane.
In uno degli striscioni si legge: “SOS, ebrei oppressi fisicamente e spiritualmente in ‘Israele'”. Il nome Israele è tra virgolette perché gli ebrei ortodossi anti-sionisti non ne riconoscono l’esistenza, motivando tale rifiuto sulla Torah stessa.
Nella stessa occasione si sono rivolti all’ONU per chiedere aiuto:
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