Rifornimento idrico discriminatorio

-277613369PIC. Gli Accordi di Oslo perpetuano la discriminazione nella ripartizione delle risorse idriche tra Israele e la Palestina.

Stando agli accordi, l’80% di acqua pompata dalle falde acquifere di montagna, che rappresenta un terzo delle riserve idriche sotterranee condivise da Israeliani e Palestinesi, spetta ad Israele e solo il 20% alla Palestina.

Inoltre gli Accordi non prevedono nessuna chiusura alla fornitura idrica ad Israele, considerando che l’approvvigionamento alla Palestina resterebbe in ogni caso limitato alle quantità predeterminate, vale a dire circa 118 milioni di metri cubi di acqua proveniente dalle trivellazioni attive già prima della stipula degli Accordi e altri 70-80 metri cubi da nuove fonti.

A causa della distribuzione iniqua, i Palestinesi devono cavarsela con meno acqua.

Sia l’organizzazione mondiale della sanità che l’USAID (United States Agency for International Development) raccomandano 100 litri di acqua a persona/al giorno. Questa quantità tiene conto non solo dell’uso domestico ma include anche la fornitura per ospedali, scuole, imprese e altre istituzioni pubbliche. Tra l’altro il consumo medio giornaliero di acqua in Palestina è di oltre il 20% inferiore rispetto alla quantità consigliata.

Traduzione di Ada Maria De Angelis