900 Palestinesi sono detenuti a Gerusalemme Est

arrestaicdciImemc. Dal 2 luglio, dopo l’uccisione dell’adolescente Mohammad Abu Khdeir a Gerusalemme Est, Israele ha arrestato 900 Palestinesi a Gerusalemme Est e ne ha denunciato 300, secondo i dati diffusi lunedì dal ministro per la Sicurezza pubblica israeliano, Yitzhak Aharonovich (Yisrael Beitenu), al Comitato per gli Affari Interni e il Territorio della Knesset.

Il potente comitato ha tenuto una discussione riguardante la situazione della sicurezza a Gerusalemme, durante la quale il Sindaco Nir Barkat ha chiesto la creazione di una forza speciale di polizia per le zone nelle quali gli scontri sono frequenti. Barkat ha sostenuto che i “residenti dei quartieri arabi ci chiedono di portare la polizia”.

Alla richiesta di Aharonovich e degli altri, l’Avvocatura dello Stato di Israele ha emanato delle direttive per effettuare arresti e inasprire le pene per chi lancia sassi. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha inoltre sollecitato l’emanazione di alcune direttive aggiuntive per indurire sostanzialmente le sanzioni per chi lancia sassi affinché siano approvate velocemente. Queste stesse strategie sono state utilizzate – senza successo – da Israele durante la prima Intifada.

Gli scontri nei quartieri di Silwan, Ras al-Amud e Issawiya a Gerusalemme Est sono continuati anche lunedì, mentre la polizia israeliana e quella di confine hanno usato “mezzi non dispersivi” contro i manifestanti palestinesi. Israele ha arrestato otto palestinesi a Gerusalemme Est nelle prime ore di lunedì, quattro dei quali sono minorenni.

Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha inviato un messaggio urgente agli USA, domenica, chiedendo il loro intervento contro le politiche israeliane a Gerusalemme, ed in particolare contro i tentativi di cambiare lo status quo nella zona della moschea di al-Aqsa (per gli ebrei, il Monte del Tempio).

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi