Muore ragazzo malato di cuore: Israele gli aveva negato permesso di transito perché si rifiutava di fare il collaborazionista

339539CGaza-Ma’an. La settimana scorsa, un ragazzo palestinese di 17 anni, Ahmad Hassan Shubeir, della città di Gaza, è morto dopo che le autorità di occupazione avevano rifiutato di lasciarlo uscire dalla Striscia di Gaza per ricevere cure mediche in Israele. L’adolescente soffriva di un difetto congenito al cuore, secondo quanto ha dichiarato domenica il Centro per i diritti umani al-Mezan.

A Shubeir è stato impedito di entrare in Israele e farsi curare in un ospedale, perché si era rifiutato di accettare il ricatto israeliano di diventare un collaboratore – una misura coercitiva usata regolarmente sui pazienti palestinesi che hanno bisogno di permessi di transito, spiega il Centro.
Dopo che gli era stato ripetutamente negato il permesso di transito da Israele, nonostante diversi appuntamenti negli ospedali israeliani, la sua salute è peggiorata ed è morto alle 4 del mattino del 14 gennaio.
Il padre di Ahmad ha raccontato a al-Mezan che Ahmad soffriva di un difetto congenito al cuore, e che lo aveva accompagnato diverse volte negli ospedali israeliani, compreso in quelli di Tel Hashomer, Schneider Children’s Medical Center, al-Makassed, in Cisgiordania, e che le condizioni del figlio rimanevano stabili, durante il trattamento medico.
Dopo che le condizioni del ragazzo erano diventate critiche, la famiglia aveva fatto richiesta per un permesso di transito, a febbraio 2016, con tanto di documentazione medica in allegato.
Tuttavia, durante un interrogatorio al valico di Beit Hanun/Eretz, le autorità israeliane avevano risposto cercando di ricattare e costringere la madre di Ahmad a cooperare con loro in cambio del permesso di transito per il figlio. Nonostante ella si fosse rifiutata, dopo diverse ore avevano permesso a lei e al ragazzo di attraversare il valico.
Sia a settembre sia a ottobre, però,  nuove richieste di passaggio, per un nuovo appuntamento in ospedale, non avevano avuto risposta. A novembre avevano risposto con un rifiuto.
“Il servizio di sicurezza israeliano al valico ha poi convocato Ahmad per un interrogatorio, durante il quale gli è stata fatta pressione affinché diventasse un collaboratore in cambio del suo permesso di transito. Il ragazzo si è rifiutato e il permesso gli è stato negato”, ha aggiunto al-Mezan.
La famiglia ha ottenuto un altro appuntamento in ospedale, per il 30 gennaio 2017, ma le condizioni di salute di Ahmad sono peggiorate. E’ morto due settimane prima della visita.
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