Naji Ali e la Palestina

16473016_1352468704816320_7684949616079686080_nA cura dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Naji Al-Alì è un artista palestinese nato nel 1937 in un villaggio chiamato al-Shajarah, vicino a Nazareth.
Nel 1948 all’età di 10 anni, durante la Nakba (diaspora Palestinese) fuggí dalla Palestina con la sua famiglia e si rifugió ad Ain Al Helweh, campo profughi palestinese nel sud del Libano.
Incarcerato nelle prigioni libanesi per motivi politici inizia a produrre i suoi primi schizzi realizzando di avere la mano di un artista e iniziò ad usare il disegno come arma per parlare della questione palestinese e contro Israele.
Conobbe Ghassan Kanafani, uno dei più grandi intellettuali palestinesi, il quale gli diede l’opportunità di pubblicare le sue opere sulla rivista Al-Horriah (la libertà).
Il suo personaggio più noto è Handala, divenuto simbolo della causa palestinese.
A causa delle sue opere molti nutrirono rancore nei suoi confronti e il 29 agosto 1987 fu ucciso a Londra con un colpo di pistola in testa.
Ha sempre desiderato di essere seppellito vicino al padre nel campo profughi Ain al-Helweh in Libano ma questo fu impossibile da realizzare e fu interrato in un cimitero islamico nei pressi della città di Londra.
Una delle sue citazioni più famose dice “chi vuole scrivere o disegnare qualcosa sulla Palestina si deve considerare morto”… infatti così fu la sua fine.