Prosegue la costruzione del muro di separazione a Hebron

415519CBetlemme-Ma’an. Le forze di occupazione israeliane hanno ultimato la costruzione di una sezione di 10 km del muro di separazione, nel distretto meridionale di Hebron, in Cisgiordania, come riferito dai medi israeliani nella giornata di sabato.

Il sito di informazione israeliano Walla ha riferito che l’ordine di completare il muro di separazione è arrivato come misura punitiva dopo un attacco mortale eseguito da Palestinesi di Yatta, Hebron, lo scorso giugno,  a Tel Aviv.

Secondo il sito, la decisione è stata presa dal ministero della Difesa israeliano, che ha previsto la costruzione del muro di separazione a partire dal posto di blocco di Tarqumiya, ad ovest di Hebron, fino al posto di blocco di Meter a sud. Il muro è lungo 42 km e sorge a fianco della Bypass Road 35, costruita per l’uso esclusivo dei coloni che illegalmente risiedono nei territori palestinesi e che desiderano raggiungere Israele.

Sempre secondo Walla, il muro verrà terminato entro la fine dell’anno.

Israele ha iniziato a costruire il muro di separazione con lastre di cemento, recinzioni e filo spinato all’interno della Cisgiordania occupata a partire dal 2002, al culmine della Seconda Intifada, sostenendo che la sua costruzione fosse cruciale per la sicurezza interna.

La Corte Internazionale di Giustizia nel 2004 aveva rilasciato un parere secondo il quale la costruzione del muro era illegale secondo la legge internazionale, e che la sua costruzione doveva arrestarsi subito, aggiungendo che spettavano delle compensazioni a quei palestinesi danneggiati nelle loro proprietà dai lavori di costruzione.

Dodici anni dopo, la costruzione del muro continua senza sosta così che più del 62 per cento del muro è stato completato, penetrando profondamente nei Territori palestinesi, lasciando il circondario palestinese diviso tra i due lati della barriera, e isolando le comunità dai loro terreni agricoli.

Quando sarà completato, la maggior parte del muro – l’85 per cento – sarà costruito all’interno dei territori palestinesi occupati, sopra la Linea Verde, occupando vari tratti di terra palestinese sul suo cammino, e portandosi via terreni nell’Area C, ovvero i 2/3 della Cisgiordania che sono sotto pieno controllo civile e militare israeliano, dove insediamenti illegali sono stati costruiti, o progettano di essere costruiti in futuro.

Traduzione di Marta Bettenzoli