91% delle vittime di crimini informatici in Israele non sporge denuncia, afferma rapporto

Tel Aviv – MEMO. Circa il 91% degli israeliani che sono stati vittime di crimini informatici non hanno sporto denunciato alla polizia, in quello che l’Ufficio centrale di statistica israeliano (CBS) ha affermato indicare il livello di sfiducia degli israeliani verso la polizia.

Un nuovo studio della CBS, pubblicato il 13 febbraio, afferma che circa 211 mila persone di età superiore ai 20 anni sono state oggetto di crimini informatici nel 2020, ma il 91,3% di loro non ha mai sporto denunciato alla polizia.

Secondo il rapporto, le forme più comuni dei crimini informatici erano virus, furto, imitazione, molestie sessuali e ricatti.

Il rapporto rileva che i minorenni di 24.100 famiglie sono stati vittime di bullismo elettronico nel 2020.

Tra le persone colpite, il 24,8% ha dichiarato di non aver denunciato la questione alla polizia a causa della sua incapacità di far fronte a tali violazioni. Circa il 68,1% ha affermato di aver cercato assistenza da altre parti, comprese società di carte di credito o banche, parenti, amici o professionisti.

La settimana prima, un rapporto pubblicato dall’Israeli State Comptroller, intitolato “Protezione dei minorenni sul web, ha rivelato molti difetti nella protezione dei bambini e dei minorenni dai crimini informatici, tra cui la mancanza di una politica governativa per proteggere bambini e giovani sul web, la mancanza di dati sull’amplitudine del “cyberbullismo”, un difetto nel funzionamento dell’impostazione della hotline per ricevere denunce e segnalazioni da parte del pubblico in merito e l’incapacità della polizia di far fronte a queste violazioni.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.