Il documento di 74 pagine conferma che il regime israeliano sta, di fatto, “istituzionalizzando” il razzismo contro il popolo palestinese e ha aggiunto che è evidente nel suo corpus di leggi che tale regime sia designato a tale scopo.
Il rapporto ha ribadito che i Palestinesi soffrono in quattro differenti ambiti:
1. Restrizioni ai diritti legali dei cittadini arabi di Israele
2. Leggi sulla residenza permanente che restringono il diritto dei Palestinesi a vivere a Gerusalemme
3. Leggi militari israeliane usate contro i Palestinesi che vivono in condizioni di “occupazione belligerante” in Cisgiordania e Striscia di Gaza
4. Politiche che impediscono il diritto al ritorno dei Palestinesi
Ingegneria demografica
Il rapporto accusa Israele di condurre “un’ingegneria demografica” contro i Palestinesi. “La più conosciuta è la legge israeliana che garantisce agli ebrei in tutto il mondo il diritto a entrare in Israele e ottenerne la cittadinanza, senza tener conto dei loro paesi di origine e se possono o meno mostrare dei legami con Israele-Palestina”.
“E’ una questione di politiche israeliane che rifiutano il diritto dei rifugiati o esiliati Palestinesi”.
Ha anche condannato la legge israeliana sul “matrimonio”, che prende di mira le mogli palestinesi di cittadini israeliani, come parte dell’ingegneria demografica che impedisce loro di entrare in Israele, nonostante il fatto che a tutte le altre mogli non israeliane di cittadini israeliani sia invece permesso.
Sostegnao al BDS
Il rapporto si è spinto a sostenere una maggiore diffusione del movimento BDS, affermando che “devono essere fatti degli sforzi per ampliare il sostegno alle iniziative di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni [BDS] tra gli attori della società civile”.