L’antica coltura dell’uva in Palestina

17309105_1403165643079959_2061605716909111806_nA cura dei Giovani Palestinesi d’Italia. Lo sapevate che il popolo palestinese ha sempre ha sempre avuto un debole per l’uva e di conseguenza per la sua coltivazione fin dai tempi dei Cananei?
A dimostrarlo ci sono appunto gli antichi torchi, macchinari utilizzati per “spremere l’uva”, presenti ancora in diverse città della Palestina.
L’uva, oggi, rappresenta un patrimonio culturale e uno dei simboli della tradizione palestinese.
Il popolo palestinese ha particolare interesse nella coltivazione dell’uva e nella produzione di prodotti derivati da essa, soprattutto gli alimentari come lo yogurt e la marmellata d’uva, l’uvetta, le caramelle e così via.

Troviamo nell’economia produzioni che occupano il secondo posto nella classifica delle grandi quantità di produzione alimentare in Palestina dopo le olive.
Due sono le città palestinesi più famose nella coltivazione dell’uva: Hebron (Al-Khalil), detta anche città dell’uva dove si coltivano 15 specie di essa, e Betlemme.
In tutta la Palestina ci sono circa 50 specie d’uva, che caratterizzano un’importante risorsa dell’agricoltura palestinese.