Piani di espansione coloniale israeliana a Gerusalemme e Cisgiordania

1587955610Gerusalemme-Quds Press e PIC. Il governo israeliano ha informato l’amministrazione USA della decisione di sollevare le restrizioni alla costruzione degli insediamenti coloniali a Gerusalemme e nella Cisgiordania occupate, secondo quanto ha rivelato il settimanale Yerushalayim nella sua ultima edizione.

Secondo il settimanale, 600 nuove unità abitative coloniali andranno ad aggiungersi all’insediamento di Beitar Illit, mentre altre 113 sono state approvate in quello di Gilo, a Gerusalemme.

L’annuncio formale giunge due mesi dopo l’incontro tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente USA Donald Trump.

Parallelamente, il Canale 2 della TV israeliana ha rivelato un piano del governo di Tel Aviv di costruire 25 mila nuove unità abitative in diverse parti della Gerusalemme occupata, in concomitanza con il 50° anniversario dell’occupazione della città.

Il ministero israeliano delle politiche abitative ha approvato e finanziato un enorme piano di insediamento per espandere i quartieri ebraici nella città di Gerusalemme: la creazione di 25 mila nuove unità abitative, di cui 15 mila situate al di fuori dei confini Linea Verde, una terra che dovrebbe far parte del futuro Stato dei Palestinesi.

Il piano costerà circa 4 miliardi di shekel ($ 1,1 miliardi).

Secondo Canale 2, l’annuncio ufficiale del piano è previsto durante la visita di Trump a Tel Aviv, il 22 maggio – visita che coincide con il 50° anniversario dell’occupazione israeliana della parte orientale di Gerusalemme.

Israele considera la parte orientale di Gerusalemme, occupata durante la guerra del 1967, come “capitale indivisa”, in violazione della legalità internazionale che non riconosce tale decisione unilaterale sionista.