I detenuti palestinesi nelle prigioni israeliane minacciano di fare uno sciopero aperto della fame.

Gaza

Oggi, lunedì, i detenuti palestinesi nelle prigioni israeliane hanno minacciato di iniziare uno sciopero aperto della fame per protesta contro le pratiche punitive della direzione delle prigioni contro di loro.

L’on. Isa Qaraqeh, in un comunicato stampa, ha detto “il movimento dei detenuti nelle prigioni dell’occupazione intendono organizzare, nel marzo del prossimo anno, uno sciopero della fame.

Qaraqeh ha dichiarato di avere ricevuto dal movimento dei detenuti una lettera firmata dalle prigioni: Rimon, Nafha, Ascalona, Hadarim, e Beer Sheva, nella quale dichiarano di dare alla direzione delle prigioni il tempo fino al prossimo mese di marzo, per fermare le pratiche “punitive e disumane” contro di loro che sono aumentate negli ultimi anni.

E ha riferito che nella lettera “i detenuti hanno inviato alla direzione delle prigioni israeliane una lettera nella quale minacciano di aumentare la protesta a lungo tempo, e secondo la loro espressione, come non era mai successo nella storia delle prigioni, se non si fermano le pratiche selvagge contro di loro che hanno portato al deterioramento delle condizioni di vita in maniera grande”.

I detenuti hanno chiesto la fine della politica “di punizioni collettive e singolari, come l’imposizione delle multe in denaro, la privazione dalle visite, e dall’accesso allo spaccio, di dare gli esami della maturità, ed altre forme come la politica dell’arresto amministrativo che è una punizione senza processo, e il fermo delle perquisizioni dei detenuti nudi, e rifiutano di indossare la divisa arancione che la direzione delle prigioni intende imporre ai detenuti”.

 

 

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