Dopo decenni, questo mese di Ramadan sarà il più straziante per la Striscia di Gaza

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PIC. L’economista palestinese Maher Tibae ha dichiarato che dopo decenni, questo mese di Ramadan sarà il più straziante per la Striscia di Gaza, riferendosi al blocco persistente e consolidato e alla divisione continua che alimenta la crisi dei cittadini.

Maher ha sottolineato che l’occupazione continua ad ostacolare la fornitura di servizi alla Striscia di Gaza, di molteplici merci e beni di prima necessità, nonché di materiali da costruzione più importanti che rappresentano il fulcro e il motore principale dell’economia nella Striscia.

Secondo un recente rapporto, in seguito all’aggressione israeliana del 2014, 6700 famiglie si sono ritrovate senza dimora, vale a dire circa 35.000 persone, mentre 6000 sfollati hanno urgente bisogno di un aiuto finanziario.

L’economista ha spiegato che più di un milione di persone nella Striscia di Gaza non dispongono di un reddito giornaliero, ossia il 60% della popolazione totale. Inoltre, ha precisato che attualmente si assiste ad un rialzo del tasso di povertà estrema, al momento superiore al 65%, e all’aumento dell’insicurezza alimentare. Queste persone ricevono l’aiuto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), di associazioni locali arabe e internazionali.

Maher nota che il blocco consolidato dell’occupazione israeliana colpisce tutti gli aspetti della vita quotidiana, quello sociale, economico, culturale, sanitario e umanitario, evidenziando, inoltre, come la decisione dell’Autorità nazionale palestinese di ridurre i salari degli impiegati nella Striscia ha avuto un ulteriore impatto negativo sulla popolazione, la quale si sente ancora più sopraffatta dal blocco, dall’aggressività dell’occupazione israeliana e dalla politica discriminatoria del governo di Ramallah presieduto da Mahmoud Abbas.

Si ricorda infatti che Abbas ha operato una decisione discriminatoria contro il personale dell’ANP a Gaza, riducendo il loro salario per più di due mesi consecutivi, situazione che ha creato una vera crisi umanitaria ed economica.

A conclusione della sua analisi, l’esperto palestinese ha lanciato un appello affinché siano aperte le vie commerciali in modo da alleviare la sofferenza e la disperazione del popolo di Gaza permettendogli l’approvvigionamento di merci e servizi, senza restrizioni e condizioni, per poter vivere dignitosamente durante il mese sacro di Ramadan e durante tutto l’anno.

Traduzione di Daniela Minieri