A bordo della Freedom Flotilla 2 ci saranno anche alcuni ebrei americani

Nazioni Unite – Afp. Lunedì, uno degli organizzatori della US Boat to Gaza ha comunicato che diversi ebrei americani saranno a bordo della nave statunitense che parteciperà a Freedom Flotilla 2, composta da circa 10 navi, che cercheranno di rompere il blocco navale israeliano di Gaza, alla fine del mese.

“Stiamo cercando giustizia per Gaza”, ha riferito Leslie Cogan ai giornalisti, sottolineando che la nave salperà per l'enclave costiera palestinese con 36 passeggeri, quattro membri dell'equipaggio e nove giornalisti.

Ha aggiunto, che il 28 per cento dei passeggeri sarà costituito da ebrei americani.

“E 'importante la presenza di ebrei su questa nave… La lobby ebraica in questo Paese è molto potente”, ha comunicato a New York l’avvocato ebreo Richard Levy.

“Non possiamo tollerare il blocco israeliano, moralmente e giuridicamente insostenibile… Le persone non devono più essere massacrate in nome degli ebrei”.

Cogan ha reso noto, che la nave statunitense, The Audacity of Hope, salperà da Atene per unirsi a circa 10 navi, che trasportano dai 500 ai 600 attivisti filo-palestinesi provenienti da 22 paesi.

Nei prossimi giorni, salperanno dai vari porti del Mediterraneo le navi della “Freedom Flotilla 2”, diretta a rompere il blocco israeliano.

Cogan ha dichiarato che la nave americana porterà circa 3.000 messaggi del popolo americano al popolo di Gaza, in quello che è stato chiamato “un carico di amicizia, un carico di pace”.

Le imbarcazioni cercheranno di raggiungere la Striscia di Gaza, governata da Hamas, un anno dopo la fine del precedente tentativo, avvenuta quando le truppe israeliane hanno preso d'assalto la nave principale, la Mavi Marmara, e ucciso nove attivisti turchi.

Il Segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ha invitato tutti i governi interessati a cercare di scoraggiare la partenza della nuova flotta, per paura che il nuovo tentativo degeneri in violenza.

Recentemente, il capo della marina israeliana ha esortato le potenze internazionali a fermare la partenza della flotta, considerandola “guidata dall’odio”.

L’ufficiale ha inoltre dichiarato “inesistente la crisi umanitaria di Gaza”.

 

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