Gaza – Palestine Chronicle e Wafa. A causa della carenza di energia elettrica e delle intermittenti interruzioni di corrente nella Striscia di Gaza, provocate dell’embargo israeliano, i comuni locali hanno iniziato sabato a pompare le acque fognarie direttamente in mare.
Da più di tre settimane, le autorità d’occupazione israeliane hanno chiuso il valico di frontiera di Karm Abu Salem con Gaza, l’unica via di comunicazione attraverso la quale Israele consente l’ingresso di beni di prima necessità nella Striscia, tra cui carburante e gas di cui hanno urgente bisogno.
#Gaza municipality just declared that the sewage treatment plant is unable to functin due to the electricity crisis and for that they are going to have to pump the sewage water directly into the sea.
Here goes the only place we look forward to going to in the summer.— Aya Isleem 🇵🇸 #Gaza (@AyaIsleemEn) May 30, 2021
Ciò ha inibito la capacità degli impianti di depurazione locali di funzionare come al solito, costringendo i comuni a iniziare a gettare le acque reflue in mare, nonostante l’inquinamento e i pericoli naturali che causeranno.
La Gaza Electricity Company (GEC) ha affermato di essere alle prese con enormi difficoltà finanziarie e fisiche per ottenere carburante per l’unica centrale elettrica di Gaza, data la chiusura israeliana del valico di frontiera di Karm Abu Salem e la conseguente carenza di forniture di maggior necessità.
A causa della mancanza di carburante necessario per l’unica centrale elettrica della Striscia, la società è stata costretta a ridurre il tempo medio di fornitura di energia elettrica a tutte le famiglie nella Striscia di Gaza a una media giornaliera non superiore a quattro ore.
In Gaza, the electricity comes for an hour or two during the day… and most of the time we live in the dark
— Aya Isleem 🇵🇸 #Gaza (@AyaIsleemEn) May 27, 2021
La società ha sottolineato che la grave carenza di materiali di manutenzione le impedirà di procedere all’esecuzione delle riparazioni elettriche.
Ha ritenuto il governo israeliano responsabile diretto della vita di migliaia di civili e del collasso del sistema sanitario e del settore delle fogne, poiché migliaia di metri cubi di acque reflue non trattate verranno gettate nell’ambiente di Gaza, infiltrandosi ed inquinando la falda acquifera costiera e le spiagge.