A decine di migliaia manifestano sostegno al governo Hamas. Energica oratoria di Haniyah.

Dal nostro corrispondente.

Oggi, venerdì di preghiera e di Ramadan, decine di migliaia di sostenitori di Hamas si sono riuniti nello stadio di Yarmouk, nella centro della città di Gaza a sostegno del governo palestinese. 

Il primo ministro palestinese Ismail Haniyah si è rivolto loro con una retorica energica e veemente, ed è stato molto applaudito. Ad un certo punto si è sentito male ed è stato soccorso, riprendendosi poco dopo.

Le foto del leader di Hamas in esilio in Siria, Khalid Misha’al, erano proiettate sugli schermi vicino a quelle di Haniyah, mentre sembra che mancassero quelle del presidente Abu Mazen.

Il premier ha accusato alcuni partiti nazionali e internazionali di essere coinvolti nell’imposizione dell’assedio ai palestinesi, e nelle "ingiuste e inique sanzioni Usa".

Haniyah ha affermato che "non ci imporranno le loro posizioni", e ha aggiunto che il governo attuale è frutto di elezioni democratiche, ed è legittimo. "Siamo stati scelti per il programma di resistenza che abbiamo presentato al popolo palestinese. Non siamo arrivati con tank militari o con la coalizione di Israele e degli Usa".

"Il nostro governo ha legittimità araba e islamica, ma sin dall’inizio abbiamo subito molti tentativi di boicottaggio e di attacco. Ci è stato imposto l’assedio e i valichi sono spesso chiusi. Ci sono merci bloccate nei porti israeliani, e abbiamo assistito a un’escalation massiccia di azioni militari israeliane e di arresti, oltre ad assassinii mirati".

E ha aggiunto: "Siamo passati attraverso molte fasi, compresi gli scioperi e le manifestazioni anti-governative. La prossima è l’adozione del Documento dei Prigionieri". Inoltre, "la società palestinese è quasi sull’orlo del collasso e, tra scioperi, illegalità e disordini, è quasi già stato compiuto un colpo di stato contro il governo".

Il premier si è domandato che cosa abbia a che fare la mancanza di salari con i violenti disordini scoppiati in queste settimane, e ha aggiunto che il governo rispetta la democrazia: "Non abbiamo imprigionato nessuno a causa delle sue opinioni o perché è un nostro oppositore".

Haniyah ha aggiunto che il governo ha accettato che il denaro per i dipendenti pubblici, erogato da donatori internazionali, venga accreditato attraverso la presidenza – come è già accaduto per i parziali pagamenti degli stipendi degli ultimi mesi.

E ha sottolineato di essere impegnato al meglio perché il dialogo sulla formazione di un governo di unità nazionale abbia successo; per ciò che concerne la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, il premier ha affermato che verrà liberato solo attraverso uno scambio di prigionieri.

Per quanto concerne i disordini interni, Haniyah ha aggiunto che ha chiesto al ministro degli Interni di fare di tutto per porre fine al caos e all’illegalità e per garantire la sicurezza ai cittadini, e per portare di fronte alla giustizia tutti coloro che hanno commesso assassinii.

Haniyah ha concluso la sua orazione invitando i leader di Fatah e di Hamas a incontrarsi e porre fine alla guerriglia interna, e il presidente Abbas a recarsi a Gaza per proseguire il dialogo nazionale verso il governo di unità nazionale.

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