A marzo 130 casi di arresti politici in Cisgiordania da parte dell’Anp

Ramallah-Quds Press. “L’organizzazione araba per i diritti umani” in Gran Bretagna ha dichiarato che i servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese in Cisgiordania, nel mese di marzo hanno arrestato 130 cittadini per motivi politici e ne hanno convocato altre decine nelle sedi dei servizi di sicurezza per gli interrogatori.

In un rapporto di cui Quds Press ha ricevuto una copia, giovedì 2 aprile l’organizzazione ha osservato che i servizi di sicurezza hanno arrestato 32 cittadini di Hebron, 18 di Jenin, 17 di Ramallah e Al Bireh, in aggiunta a 14 di Tulkarem e 13 di Betlemme, 11 da Qalqilya e 10 da Nablus, mentre gli altri arresti sono avvenuti a Tubas, Salfit, Gerico e Gerusalemme.

I dati pubblicati dall’organizzazione hanno sottolineato che il totale degli arresti politici di quest’anno è di 319 casi, di cui 98 risalgono a febbraio, mentre 91 a gennaio.

La relazione ha sottolineato che gli autori di tali arresti sono i sevizi di sicurezza preventiva e i servizi segreti, la sicurezza nazionale e la polizia speciale. Gli arresti hanno avuto luogo senza iter giudiziario e senza mandato della Procura. Si tratta, cioè, di arresti politici, arbitrari.

Inoltre la relazione ha sottolineato che le centinaia di attivisti politici che sono stati arrestati dai servizi di sicurezza e sono stati rilasciati sono ancora soggetti a processo e devono presentarsi in tribunale regolarmente, senza ottenere una sentenza finale, a causa dei continui rinvii.

La relazione dell’organizzazione araba conclude che i servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese proseguono nella loro politica repressiva contro gli attivisti palestinesi in Cisgiordania, per mezzo di arresti di persone liberate dalle prigioni israeliane, e il trasferimento nel carcere di Gerico.

Traduzione di Nadia El Mansouri